Dolce. La parola stessa evoca una sensazione piacevole in una persona, perché ciò che è dolce non può che essere piacevole. Dolce vita, mia dolce moglie/marito, mia dolce patria, nostra dolce lingua madre….

Nostra madre.

Ci ha dato la vita, si è preso cura di noi, ci ha tenuto timidamente per mano mentre noi, titubanti, muovevamo i primi passi. Si è seduto accanto al nostro letto preoccupato, mettendoci la mano sulla fronte quando eravamo malati o febbricitanti, ci ha abbracciato con amore quando già ci vergognavamo del suo abbraccio. Deve aver sofferto per la resistenza adolescenziale, ma non ce l'ha mai mostrato.

"Bambina/ragazzo mio, abbi cura di te!" - ci mandava in viaggio tutti i giorni, e fino a quando non siamo diventati adulti, ci ha davvero infastidito.

"Compra un maglione, compra una sciarpa, così non ti prendi il raffreddore!"

Ricordiamo ancora la sua inutile preoccupazione? Fastidioso. Sì, lo era, perché non avevamo ancora capito cos'è l'amore materno.

Paura eterna, preoccupazione continua.

Madre! Comprendiamo davvero cosa significa per noi quando noi stessi ci preoccupiamo per i nostri figli. Allora capiremo il terribile peso della paura e dell'amore sulle spalle delle madri.

"Stai bene, mia bambina/ragazzo?" - chiede ancora ogni giorno, anche se la "bambina" è già lei stessa una madre, ei capelli del "ragazzino" stanno crescendo parecchio. Ma agli occhi delle nostre mamme rimaniamo per sempre "piccoli", per sempre bambini.

Glielo dobbiamo. Molto, moltissimo. Ma non possiamo mai saldare il nostro debito, possiamo solo provarci. Dobbiamo provarci, anche se per loro non c'è la colonna dei "debiti" e delle "richieste", perché quello che riceviamo da loro non si aspetta nulla in cambio.

Solo amore.

Che tutte le mamme siano benedette!

(Immagine di copertina: kristienélét.hu)