Martedì, Papa Francesco ha emesso l'emendamento più completo e rigoroso al codice ecclesiastico fino ad oggi, in cui invita i vescovi ad agire contro i membri della chiesa che molestano minori, commettono frodi o tentano di ordinare donne sacerdoti.
L'emendamento, su cui stanno lavorando dal 2009, interessa l'intera sesta parte del Codice della Chiesa, che si compone di sette libri e circa 1.750 articoli di legge. Il codice ecclesiastico II. È stato adottato da Papa János Pál nel 1983. Le modifiche entreranno in vigore l'8 dicembre.
Il sesto libro rivisto è il Codice penale della Chiesa cattolica, in cui circa 90 articoli trattano i crimini e le loro pene. Il documento rivisto registra una serie di modifiche precedenti che non si applicavano a Papa Francesco o al suo predecessore XVI. Possono essere collegati a Benedetto. Gli emendamenti introducono nuove categorie e sono formulati in modo chiaro e più preciso al fine di restringere il margine di manovra dei vescovi e colmare le scappatoie utilizzate finora.
In un'intervista al portale di notizie cattoliche Vatican News, l'avvocato della chiesa vaticana Markus Graulich ha affermato che le leggi sull'abuso dei minori possono essere trovate in un nuovo posto, sotto il titolo di crimini contro la vita umana, la dignità e la libertà, invece del precedente categoria di reati contro obblighi speciali formulata in modo vago.
I membri del clero possono essere puniti non solo per molestie su minori, ma anche per la creazione, il possesso e la distribuzione di contenuti pornografici che coinvolgono minori. Possono essere esclusi dal clero anche gli autori di reati più gravi.
Tuttavia, il termine abuso sessuale non è incluso nel codice della chiesa, invece è un'offesa contro il sesto comandamento (Non fornicare!). Secondo Graulich, ciò è dovuto al fatto che il Catechismo definisce questo comandamento così bene che può essere elaborato legalmente senza ulteriori indugi.
In un documento di accompagnamento, il papa ha ricordato ai vescovi che sono responsabili del rispetto della legge . Secondo il capo della Chiesa cattolica, uno degli obiettivi degli emendamenti è quello di ridurre il numero di casi ambigui in cui l'imposizione della pena è lasciata alla benevolenza delle autorità. L'arcivescovo Filippo Iannone, capo del dicastero vaticano che sovrintende al progetto, ha sottolineato che fino ad ora l'interpretazione della legge era stata eccessivamente indulgente, con alcuni vescovi che anteponevano la misericordia alla giustizia.
La versione riveduta del codice ecclesiastico vieta inoltre severamente l'ordinazione sacerdotale delle donne e avverte che sia la persona ecclesiastica che ordina una donna sia la donna che desidera entrare nel sacerdozio saranno automaticamente scomunicate, e il sacerdote sarà escluso dall'essere un membro del clero.
Fonte: MTI