Quattro giorni dopo l'istituzione della Procura europea, ha già i suoi primi due casi, entrambi relativi al primo ministro ceco Andrej Babis.
La nuova istituzione europea ha avviato un'inchiesta contro Babis per accuse di conflitto di interessi, secondo la stampa, in relazione a un vecchio caso, Agrofert Holding. Secondo il primo ministro ceco, però, si tratta in realtà di ingerenze straniere negli affari interni del suo Paese, e non lascerà che "i fanatici verdi del Parlamento europeo governino la Repubblica ceca" . Le elezioni parlamentari si terranno nella Repubblica ceca nell'ottobre di quest'anno, quindi l'azione della Procura europea contro Babis deve essere interpretata alla luce di questo.
Dopo lunghi preparativi, il primo giugno è stata ufficialmente istituita la Procura europea (EPPO) con sede in Lussemburgo, presieduta da Laura Codruța Kövesi , ex capo della Procura nazionale anticorruzione rumena (DNA).
Per anni Babis è stato accusato di influenzare ancora il funzionamento della Agrofert Holding, di cui è titolare, come Primo Ministro della Repubblica Ceca, ed è beneficiario di sovvenzioni statali e dell'Unione Europea alle sue società.
BABIS NEGA TUTTO QUESTO, RIFERISCENDO DI AVER COLLOCATO I SUOI BENI IN UN FONDO SPECIALE DI GESTIONE DEL PATRIMONIO NEL FEBBRAIO 2017 - QUANDO ERA ANCORA MINISTRO DELLE FINANZE - AI SENSI DELL'INVALIDITA' E DA ALLORA NON HA AVUTO ALCUNA INFLUENZA SULLA SUA ATTIVITA'.
Divenne Primo Ministro successivamente, solo nel dicembre 2017. Babis è attualmente il quinto uomo più ricco della Repubblica Ceca, ma prima di essere eletto primo ministro, era il secondo uomo d'affari-politico ceco più ricco.
Molti lo credono
LA PROCURAZIONE EUROPEA È IN REALTÀ UN'ARMA POLITICA DI BRUXELLES, CHE PUÒ ESSERE DIRETTA PRIMA DI TUTTO CONTRO POLITICI E LEADER CENTROEUROPEI CHE PROTEGGONO LA SOVRANITÀ NAZIONALE.
Anche il primo ministro ceco Babis ha espresso questa opinione, sollevando il sospetto che
LA PROCURAZIONE NON PUO' ESSERE SUBORDINATA UFFICIALMENTE AD UN'ORGANIZZAZIONE POLITICA, CIOE' IL PARLAMENTO EUROPEO, CHE VIOLA IL PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI, QUINDI, OLTRE ALLA QUESTIONE DI SOVRANITA', PRESUME GRAVI PROBLEMI DI STATO DI DIRITTO.
Anche l'Ungheria spiega principalmente il suo allontanamento dall'EPPO con questioni di sovranità nazionale.
Judit Varga ha giustificato il fatto che l'Ungheria non ha aderito all'EPPO, anche con questioni di sovranità. A suo avviso, "l'azione contro la corruzione è estremamente importante sia a livello europeo che nazionale, ma non è detto che la soluzione risieda nella creazione di nuove e nuove istituzioni. Secondo lui, ci sono altri contesti all'interno dei quali è possibile intraprendere un'azione adeguata contro la corruzione, i cui principali strumenti sono, tra gli altri, Eurojust o l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).
Fonte e articolo completo: Origo.hu