L'Unione europea potrebbe anche essere incatenata dalla tassa minima globale, dopo la sua introduzione, le altre principali potenze economiche del mondo potrebbero ottenere un vantaggio competitivo insostituibile rispetto all'UE, ha dichiarato Norbert Izer a MTI.
Il sottosegretario al Fisco del ministero delle Finanze ha aggiunto: le casse statali delle potenze europee potranno inizialmente beneficiare dell'introduzione dell'imposta minima, ma le loro società ci rimetteranno. A causa della particolarità della legislazione fiscale dell'UE, l'imposta minima qui è un vincolo rigoroso - ha sottolineato Norbert Izer.
Come ha detto: la proposta dell'OCSE è stata modificata all'ultimo minuto in modo da non coprire le società madri per il momento, ma le norme dell'UE non lo consentono, quindi le norme fiscali minime all'interno dell'Unione saranno più severe che nel resto del mondo.
Inoltre, molte persone stanno già pensando a quali agevolazioni potrebbero sostituire le loro precedenti agevolazioni fiscali; all'interno dell'UE, tuttavia, anche questi sussidi statali sono soggetti a molte più restrizioni.
Così, mentre, ad esempio, un gruppo di società americano o cinese nel paese d'origine potrà ancora ricevere significativi benefici fiscali per le attività di R&S, tra l'altro, nel paese d'origine, ciò non sarà possibile per un'azienda europea.
A lungo termine, l'imposta minima porterà all'Europa un significativo svantaggio competitivo, un ritardo nello sviluppo e, in ultima analisi, un forte calo delle entrate di bilancio, ha spiegato il segretario di Stato.
Norbert Izer ha anche toccato il fatto che l'imposta sugli utili, a cui si applica l'imposta minima globale, è solo una frazione dell'onere fiscale gravante sulle imprese di tutto il mondo. Una società deve pagare diversi tipi di tasse, come l'imposta sulle vendite, vari oneri dopo i salari, i prelievi e le tasse locali.
Di questi, i maggiori poteri ne hanno scelto uno solo, e per di più alzerebbero il livello del tipo di imposta che, secondo il consenso pubblico, ostacola maggiormente la crescita, pur non puntando su tutti gli altri. E' così che la lotta alla concorrenza fiscale dannosa si trasforma in lotta alla competitività dei sistemi fiscali, ha affermato il segretario di Stato.