"La sporcizia che inonda le grandi città si sta lentamente insinuando nelle vecchie Rózsadombs", scrive Tamás Kötter su Facebook. Lo scrittore stava reagendo alla notizia della stampa secondo cui l'attrice americana Angelina Jolie ha annunciato di essersi iscritta a Instagram per aiutare le persone in Afghanistan che stanno diventando sempre meno in grado di far sentire la propria voce sui social media.
"Il "lavoro sul campo" che prepara il reinsediamento - come in ogni altro caso: ad es. matrimonio omosessuale; la legalizzazione della pedofilia deve essere fatta nella cultura. Sull'argomento vengono create opere letterarie, musicali e cinematografiche per lavorare continuamente sull'opinione pubblica; arrivano le dichiarazioni delle star, le foto, le adozioni, che la stampa internazionale celebra con entusiasmo, mentre nel migliore dei casi mette a tacere il dissenso, nel peggiore ne fa oggetto di beffe e ridicolo. Poi le organizzazioni "civili" arrivano in una seconda ondata per mettere sotto nuova pressione morale gli indigeni, che dopo il lavaggio del cervello ideologico, sotto l'influenza della "paura insidiosa", celebrano con tutto il cuore l'inondazione della loro patria e delle loro case con una cultura medievale.
Ebbene, le cose stanno così, mentre Angelina e gli intellettuali caviar-marxisti come lei che si trovano ovunque non hanno nulla, ma nessuna responsabilità, né temono le conseguenze di una decisione a cui lei ha partecipato attivamente allo stupro. Il sudiciume che inonda le grandi città sta solo lentamente salendo sulle onnipresenti Rose Hills!"
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