Il presidente del Parlamento a Budapest ha definito la garanzia del diritto all'identità nazionale come la ragion d'essere di ogni nazione europea e di ogni stato europeo.
László Kövér, nel suo discorso di apertura della sessione plenaria del Forum dei rappresentanti ungheresi del bacino dei Carpazi (KMKF), ha parlato della nuova sfida che i poteri privati pongono agli Stati in quanto autorità pubbliche.
Ha affermato che, secondo i dati statistici, come risultato della concentrazione del capitale globale, il potere di capitale aggregato delle dieci società private più forti del mondo è maggiore di quello dei 180 stati sovrani del mondo.
Nel 2017, l'elenco delle 100 più grandi entità generatrici di entrate del mondo comprendeva 71 società multinazionali, ovvero gruppi di potere privati che attraversano i confini statali, e solo 29 stati, ha dettagliato. Ha aggiunto: trent'anni fa, gli stati erano ancora la maggioranza in questa lista.
Il presidente dell'Assemblea nazionale ha parlato dell'esplosione o del declino demografico, del riscaldamento globale, dell'immigrazione clandestina e del terrorismo internazionale come sfide che si stanno aggravando, ma che risalgono al secolo scorso. László Kövér ha affermato che la posta in gioco della lotta tra stati e multinazionali in tutto il mondo è mantenere o acquisire il diritto di disporre delle risorse finanziarie, economiche, naturali e umane dei paesi di tutto il mondo.
Secondo il Presidente, il tentativo di indebolire ed eliminare l'identità nazionale è diventato una delle armi offensive dei poteri privati nella loro lotta per creare un nuovo ordine mondiale globale.
László Kövér ha affermato: la sicurezza, la codificazione internazionale e l'applicazione del diritto all'identità nazionale possono fornire agli stati nazionali un'efficace arma di autodifesa contro i poteri privati. Secondo lui, se l'identità nazionale diminuisce, allora il più importante fattore di creazione e mantenimento dello stato in Europa organizzato sul principio nazionale, la nazione, cesserà di esistere. Egli si espresse così: ogni Stato europeo può perdere la comunità che lo sostiene, può perdere il suo diritto storico di esistere, può essere costretto a cedere il passo a poteri privati e dissolversi nella "formazione di poteri privati che portano il nome in codice degli Stati Uniti d'Europa".
Fonte: MTI/MH