Non solo Budapest e Varsavia, ma nemmeno solo l'Europa centrale e orientale, ma Atene e Copenaghen, e quasi la metà degli Stati membri dell'UE nel loro insieme chiedono che la Commissione europea abbandoni il suo idealismo sull'immigrazione - ha ammonito Le Figaro nella sua dichiarazione Jean- Thomas Lesueur, direttore dell'Istituto Thomas More, che ha visto che questi Stati membri riconoscevano il pericolo di destabilizzazione.

I ministri dell'Interno di dodici Stati membri (Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Grecia, Lituania, Lettonia, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Cipro) hanno inviato il 7 ottobre una lettera al commissario europeo Margaritis Schinas, esprimendo la loro insoddisfazione per la politica migratoria comune - emerge dalla conversazione con Lesueur.

La lettera era indirizzata a Margaritis Schinas, responsabile per la promozione dello stile di vita europeo, ea Ylva Johansson, commissaria per gli affari interni. Nonostante il suo tono educato e costruttivo

questa lettera è un monito contro la politica migratoria europea e un invito alla Commissione ad agire

Lesueur sottolinea.

I firmatari che si offrono di discutere e modificare la "Strategia per uno spazio Schengen più forte e più resiliente" presentata dalla Commissione a giugno non esitano:

Secondo loro, il codice di controllo delle frontiere Schengen, adottato nel 2006 e rivisto nel 2016, "non tratta sufficientemente l'attraversamento illegale delle frontiere esterne", "non offre regole chiare" e non propone strumenti per "gravi minacce". .

Secondo questo concetto, l'Europa potrebbe compiere passi significativi solo nel caso della cosiddetta grave minaccia summenzionata.

Lesueur sottolinea che negli ultimi tempi, oltre a Polonia e Ungheria, altri dieci Stati membri hanno fatto sentire la loro voce sui temi della migrazione e dell'ordinamento giuridico europeo. Secondo l'analista, questo è un segno che questi Paesi hanno riconosciuto anche il pericolo di una destabilizzazione .

Fonte: hirado.hu

Immagine di copertina: Immigrati clandestini al porto di Pozallo, vicino a Ragusa, in Sicilia, il 21 maggio 2021. La nave specializzata nel trasporto di migranti appartenente all'organizzazione tedesca Sea Eye è entrata nel porto del sud Italia con oltre 400 clandestini. (Foto: MTI/EPA/ANSA/Francesco Ruta)