Il parlamento slovacco non ha accettato il disegno di legge presentato dalla rappresentante del governo Anna Záborská, che avrebbe aumentato l'assistenza fornita alle future mamme, inasprito le condizioni per l'aborto e fornito alloggi per le future mamme vulnerabili, riferisce Magyar Hírlap.
La bozza è stata attaccata principalmente dai rappresentanti del partito liberale SaS, affermando che l'inasprimento viola i diritti delle donne. Anche i gruppi di pressione pro-aborto hanno aderito alla campagna, tra cui Via Iuris, una ONG sostenuta da György Soros. Il decreto per la protezione dei feti e delle madri è stato aspramente criticato da Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, in quanto riteneva che avrebbe limitato i diritti alla salute delle donne.
Dopo il voto, Záborská si è detta scioccata dal risultato, poiché le ha ricordato lo spirito del comunismo, dove il regime "ha fatto il lavaggio del cervello alle donne e alla società con l'idea che il feto non è umano, quindi non succede nulla con l'aborto".
(Fonte immagine di copertina: Vatican News)