Albert Camus scrisse queste righe all'inizio dell'allontanamento del mondo da se stesso, negli anni '60, nella sua opera L' uomo ribelle : "Nel giorno in cui il peccato si compiace dell'immagine dell'innocenza, attraverso un interessante trasferimento, l'innocenza è chiamata giustificarsi». Bene, questi sono i giorni che viviamo in questi giorni.

Il tribunale della capitale ha confermato la sentenza di primo grado inflitta al rappresentante Fidesz del governo locale di Kispest, in cui Gabriella Dódity è stata rimproverata. Il rappresentante è stato citato in giudizio dall'ex politico socialista locale Csaba Lackner per un post su Facebook in cui lasciava intendere che Lackner stesse assumendo droghe. Dódity ha annunciato: la Corte impugna la decisione.

Tuttavia, nelle registrazioni che sono state successivamente rese pubbliche da HírTV e hanno causato un grave scandalo

In compagnia di un sacchetto contenente polvere bianca, Lackner spiega ai compagni come funziona la corruzione della dirigenza di sinistra del distretto.

Sebbene siano state avviate indagini in relazione al caso, finora non hanno portato ad alcun risultato, così come la commissione investigativa anticorruzione del comune guidata dal socialista Péter Gajda non è riuscita a mettere sul tavolo nulla di valido davanti al sindaco non ha prorogato il mandato del consiglio nell'aprile dello scorso anno.

Lackner ha chiesto un milione e mezzo di risarcimento danni a Dódity Gabriella e che il tribunale la obbligasse a prestare 180 ore di servizio alla comunità. Deliberando in prima istanza, il XVIII. e XIX. Tribunale distrettuale nel febbraio di quest'anno

ha condannato e redarguito il rappresentante della Fidesz per il reato di diffamazione.

Tuttavia, invece del milione e mezzo di risarcimento, ha ordinato solo al politico del partito al potere di pagare le spese processuali.

All'udienza odierna la Corte d'Appello Metropolitana ha confermato il verdetto. Gabriella Dódity - che non ha potuto partecipare all'udienza di ieri per malattia - ha definito assurda la decisione al nostro giornale, lamentando anche che il tribunale ha rifiutato di ascoltare i loro testimoni e non ha incluso le citate registrazioni e le foto da loro tratte come prova.

Riferendosi a Lackner nel suo post su Facebook, ha osservato laconicamente:

“Non aveva polvere bianca sul naso e non aveva una linea tra di loro. E comunque non è nel filmato. Sono un filobus".

Il rappresentante ha detto al nostro giornale: Kúrán sta impugnando il verdetto.

Fonte: www.mandiner.hu

Foto: Facebook/MSZP Kispesti Szervez