Il nuovo governo tedesco vede nella legalizzazione della migrazione una soluzione alle sfide economiche e demografiche del Paese, che però si rivela un sogno vano. Infatti, la fame di profitto per la manodopera a basso costo provoca una serie di problemi economici e sociali che non solo minacciano la competitività della Germania, ma aumentano anche la minaccia del terrorismo.

In generale, si può dire che i sostenitori della migrazione presentano due argomenti principali per ideologizzare le loro attività di ingegneria sociale. Una sottolinea la necessità dell'assistenza umanitaria, concepita in uno spirito marxista e neocolonista, per le popolazioni "purtroppo" nate fuori dall'Europa e per secoli oppresse e sfruttate dalle potenze coloniali occidentali. Di conseguenza, l'Europa ha l'obbligo morale di accettarli. L'altro argomento principale, basandosi sull'ideologia del neoliberismo, guarda all'importazione di una popolazione culturalmente straniera esclusivamente a scopo di fame di profitto per manodopera a basso costo, e non si preoccupa delle conseguenze sociali (rottura della coesione sociale, formazione di società parallele , proliferazione del radicalismo religioso nei ghetti, costante minaccia del terrorismo, conflitti importati) Queste due narrazioni, che sono esistite parallelamente l'una all'altra per decenni, hanno finalmente preso forma nel globalismo.

Oggi, secondo gli alfieri del progresso, la dottrina della diversità non è solo una soluzione alla diluizione di società eccessivamente omogenee, ma anche ai problemi del mercato del lavoro e, appunto, demografici. La Germania è diventata un perfetto esempio di tutto ciò, dove il nuovo governo di sinistra vuole risolvere in un colpo solo le sfide economiche e demografiche del Paese legalizzando le migrazioni.

Lo “statuto sulla diversità” emanato qualche anno fa dalla Sinistra Verde, che ha vinto il ministero dell'integrazione nel nuovo governo tedesco, affermava già che il partito “si oppone decisamente a una cultura dominante che vuole dettare un certo stile di vita alle persone”. Invece, ne immagina uno in cui anche l'accettazione, la diversità, i diritti LGBTQI, l'Islam e una società aperta appartengono alla Germania.

In altre parole, i "verdi" promuovono la diversità, che favorisce la rottura della coesione sociale, ma se ne fregano del fatto che questo atteggiamento non solo cementizzi società parallele, ma dia anche libero sfogo al radicalismo religioso che si diffonde nel ghetti.

La Germania è alle prese con problemi strutturali, per i quali incoraggiare l'immigrazione continua a non fungere da soluzione, ma anzi contribuisce all'escalation dei problemi. Inoltre, sulla base dell'esperienza fino ad ora, il nuovo governo di sinistra sta lavorando di più sull'eliminazione della cultura tedesca, invece di cercare di trovare soluzioni alternative alle sfide che il Paese deve affrontare invece della migrazione.

Fonte e articolo completo: 888.hu/XXI. Istituto del Secolo

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