"Hanno detto che la musica che suoniamo non è abbastanza varia perché non ci sono abbastanza donne e persone di colore tra i compositori", ha detto il violoncellista.

I membri dell'acclamato quartetto d'archi americano, il DaPonte String Quartet, sono stati licenziati dalla ONG da loro fondata, ma che è formalmente considerata il loro datore di lavoro, gli Amici del DaPonte String Quartet, riporta TheStrad . Secondo il violoncellista Myles Jordan, il consiglio di amministrazione della fondazione ha cercato sempre più intensamente di avere voce in capitolo nel proprio repertorio negli ultimi tempi, soprattutto perché l'elenco degli autori suonati non era considerato "abbastanza vario".

Hanno detto che la musica che suoniamo non è abbastanza varia perché non ci sono abbastanza donne e persone di colore tra gli autori. È vero che suoniamo la maggior parte della musica di uomini europei bianchi morti, ma è quello che ci è stato insegnato", ha commentato Jordan in merito.

Friends of the DaPonte String Quartet ha annunciato che cambierà il suo nome in Chamber Music Maine dopo aver licenziato i musicisti e prevede di lavorare con nuovi artisti.

La ONG è stata creata dai musicisti per avere un canale legale per ricevere il sostegno dei loro fan, dai quali vivevano e lavoravano. Il modulo di fondazione senza scopo di lucro ha permesso agli appassionati di musica classica di detrarre l'importo delle donazioni dalle loro tasse. La fondazione è stata intitolata alla band per chiarire per cosa i donatori stanno dando i soldi. Tuttavia, il consiglio di amministrazione che li ha licenziati e ha cambiato il nome dell'organizzazione ha tenuto tutti i soldi.

Il quartetto d'archi ha appena scritto un post su Facebook sul fatto che l'ONG operante con il nuovo nome ritiene ancora legittimo trattenere le donazioni a loro destinate, alle quali per il momento non hanno accesso. Allo stesso tempo, non si sono arresi, hanno creato una nuova fondazione per raccogliere sovvenzioni e continuare a fare concerti.

Fonte: mandarino

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Lentamente, non si è più sorpresi dall'aggressività della società arcobaleno di minoranza. D'altra parte, è piuttosto preoccupante che questa marcia violenta possa portare al fatto che in un decennio quasi nessuno sa chi fossero Mozart, Beethoven, Verdi, e potremmo elencare i grandi compositori, ma i nomi di quelli con i cervelli che mettono insieme le note musicali dovranno essere conosciuti da tutti. La compagnia, persa nella diversità colta, può riferire che il tempo dei "quartetti d'archi da 100 membri" è finito, sono già un ricordo del passato.   

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