L'interruzione delle consegne di grano nelle zone di guerra in Ucraina ha già aumentato il flusso migratorio, e l'eventuale crisi umanitaria potrebbe creare una grave crisi migratoria, ha affermato il ministro dell'Interno italiano, Luciana Lamorgese.
Lamorgese ha sottolineato che il governo romano è "preoccupato per la grave situazione dei Paesi africani, poiché Tunisia ed Egitto, tra gli altri, che ricevono il cinquanta per cento delle loro importazioni di grano e grano da Ucraina e Russia, sono già in difficoltà".
Se non si riesce a trovare una soluzione alla crisi del grano, potrebbe portare a "una gravissima crisi umanitaria e, naturalmente, stiamo già vedendo che colpisce la migrazione, il cui tasso sta gradualmente aumentando", ha affermato il capo del Ministero dell'Interno, intervenuto al congresso della federazione sindacale Cisl a Roma up.
Ha aggiunto che il tema delle migrazioni riguarda tutta l'Europa, ma come primo passo i ministri dell'Interno dei Paesi del Mediterraneo si consulteranno il 3 e 4 giugno nell'incontro in programma a Venezia.
Lamorgese ha ricordato che giovedì il premier Mario Draghi ha discusso al telefono proprio di questo argomento con il presidente russo Vladimir Putin.
Roma sta cercando di mediare tra Russia e Ucraina, tra l'altro, per togliere il blocco dei porti ucraini sul Mar Nero.
Se non sarà possibile avviare le spedizioni di grano e cibo nei porti ucraini, ciò avrà "conseguenze gigantesche, di portata globale e orribili", ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano.
Ha ricordato di aver avviato la riapertura dei porti per evitare "la crisi umanitaria che colpisce i Paesi più poveri del mondo".
Dal primo gennaio sono sbarcate sulle coste italiane più di 18mila persone, contro le meno di 14mila dello stesso periodo dello scorso anno.
L'ultimo gruppo, 126 persone, è arrivato venerdì mattina al porto di Pozzallo in Sicilia: sono partiti da Tobruk in Libia, e quando hanno raggiunto le acque italiane, la guardia costiera è accorsa in loro aiuto.
Altre 296 persone si trovano a bordo della nave civile Ocean Viking, tenuta a galla dall'organizzazione di aiuto ai migranti SOS Mediterranée. La nave ha richiesto un permesso di ormeggio all'Italia.
Fonte: MTI
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