È tranquillo nella Società delle Nazioni fino a settembre. Almeno in campo. Perché tutti i tipi di media testuali, sonori e visivi sono ancora in voga. Come i bambini ungheresi "razzisti" hanno voodoo la squadra nazionale inglese di livello mondiale nella Puskás Arena.
Che i "razzisti" ungheresi abbiano costretto la stessa nazionale inglese a inginocchiarsi (quattro volte!) (dopo essersi inginocchiata spontaneamente, appunto, all'inizio della partita), questa volta nella patria del calcio. È permesso? È anche una fortuna che su questi forum si possa festeggiare un po': in quello italo-ungherese ha prevalso il morale internazionale.
Capisco le emozioni. Capisco che sia opportuno, e va ripetuto: quando in campo ci sono gli ungheresi tutto è più importante della partita stessa. Penso di capire anche quando gli opinionisti tendono un'imboscata a metà strada, ad esempio con affermazioni del genere: gli ungheresi sono sostenuti dai razzisti e il resto del mondo è l'avversario. Capire: quelli buoni. Capisco tutto: se sei dalla parte buona, puoi tranquillamente rotolare via la tua medicina, perché subito si trasforma in un sasso pesante, inizia a volare e chissà dove andrà a finire (nello spazio sbagliato!), chi e come lo troverà (quelli cattivi!).
Quello che non capisco è l'argomentazione "professionale" più frequente:
la Società delle Nazioni non è nemmeno importante, chissenefrega, quelli che sono veramente calciatori al massimo giocheranno in questo campionato, lo scaglieranno via con un tacco, un calcio, prenderanno la partita come un attivo riposo a terra, anzi mediteranno come sarà sollevare il campionato del mondo al cielo nella Coppa del Qatar, o forse in ginocchio a loto riflettendo sulle pari opportunità fino a quando non saranno passati quei 90+ minuti.
Ma colpiscimi forte, lo accetto: le dio squadre che giacciono nell'Olimpo del calcio mondiale non muovono nemmeno un alluce nell'Oviliga, per paura che un giocatore minorenne di qualche piccola squadra ambiziosa le appiattisca un po'. Ma allora, ti prego, non potrebbe essere fatto in modo più semplice? Che gli dèi della vetta annuncino: non giochiamo, mio piccolo amico! Il risultato ufficiale è quindi di 3 a 0 a favore della squadra ristretta, forse "razzista", e con questo tutti possono andare a fare il pieno di postumanesimo. Oh, e in ogni caso, nessuno metterà nemmeno in erba la divina scuderia di cavalli da corsa del valore di milioni di dollari a quattro a zero. Esatto, tre è meno di quattro.
Naturalmente, c'è anche l'altro scenario, che è un po' più vicino alla realtà. A differenza dei tedeschi e degli inglesi
gli italiani, ad esempio, non volevano fare il Dio, non giocavano in campo, sostenendo che lo smalto delle unghie dei piedi si sarebbe rotto se avessero messo accidentalmente il piede dove c'era una situazione.
Abbiamo avuto anche mal di testa. Quindi, puoi anche giocare a calcio sul campo. Se non giochi a calcio, ma mimi, dovresti comprare un procione. Se lo merita.
Immagine di presentazione: MTI/Tibor Illyés