Il membro liberale belga del Parlamento europeo (EP) ha riferito con rabbia sul suo portale di social media che "Dopo che Viktor Orbán ha liquidato tutte le istituzioni libere e messo a tacere tutte le voci indipendenti in Ungheria, il suo prossimo progetto è la distruzione della democrazia europea". Guy Verhofstadt ha quindi posto a se stesso e ai suoi seguaci una domanda poetica dicendo: "Quando finalmente tutti vedranno quanto è pericoloso (OV) e smetteranno di sostenerlo in qualche modo?"
Cosa ha fatto perdere così tanto la calma al rappresentante di sinistra radicale del Parlamento europeo da Viktor Orbán il distruttore non solo della democrazia ungherese ma anche di quella europea? Dániel Deme pone la domanda in Magyar Hírlap.
Scorrendo un po' verso il basso, però, si scopre che la politica belga, Katalin Cseh, ha reagito con tanto fervore al precedente incarico del deputato momentaneo del PE indagato in casi di corruzione.
In esso, il politico di sinistra ha affermato: "La maggioranza Fidesz del Parlamento ungherese ha appena adottato una risoluzione che chiede lo scioglimento del Parlamento europeo. Sì, disprezzano così tanto la democrazia. Ma rimaniamo i più feroci oppositori del regime di Orbán e non saremo mai messi a tacere".
Il rappresentante del partito dei nani al cinque per cento, entrato in coalizione con Jobbik, non ha rivelato chi altro oltre all'elettorato ungherese avrebbe messo a tacere il suo movimento politico, né su cosa basi le sue dichiarazioni sull'intenzione del PE di distruggere o smantellare (in Inglese). I rappresentanti di Fidesz hanno recentemente ribadito più volte la necessità di trasformare il Parlamento europeo e di rafforzare il ruolo dei parlamenti nazionali, ma non lo scioglimento.
A margine del ciclo di conferenze sul futuro dell'Europa Viktor Orbán ha osservato che "la democrazia europea deve essere condotta fuori dal vicolo cieco in cui governava il Parlamento europeo" , ma non c'è neanche in questa dichiarazione un appello allo scioglimento . Il Presidente del Consiglio ha anche affermato in precedenza che il PE "rappresenta solo i propri interessi di partito, ideologici e istituzionali, non aggiunge, ma toglie, la forza dell'Unione europea".
Tutto questo è ben lontano dalla "demolizione" che Katalin Čeh pensava di scoprire nelle dichiarazioni del governo, e non si capisce proprio perché sia così infastidita dall'idea di riformare le istituzioni europee. In ogni caso Guy Verhofstadt si è nuovamente screditato lanciando un'offensiva contro il governo ungherese senza conoscere i fatti e facendo affidamento sulla credibilità dei partiti di opposizione. Non è stata la prima volta, ma se in futuro grazie agli elettori liberali belgi potremo accogliere l'ex primo ministro belga come membro del Parlamento europeo, non sarà sicuramente l'ultima.
Fonte: Magyar Hírlap/Dániel Deme
(Immagine di intestazione: MTI/EPA/Olivier Hoslet )