János Árpád Potápi, Segretario di Stato dell'Ufficio del Primo Ministro responsabile per gli affari politici nazionali, ha sottolineato nel suo saluto che le Giornate ungheresi a Cluj-Napoca contribuiscono a rendere l'appartenenza nazionale non solo un sentimento ma un'esperienza. Credeva che la serie di eventi fosse una delle maggiori opportunità per presentare non solo la città, ma anche la Transilvania e la cultura ungherese.
Tuttavia, considerava anche il risultato dei giorni ungheresi che avvicinava gli uni agli altri i popoli che vivevano a Cluj-Napoca, in Transilvania. "Hanno un assaggio della vita, della cultura e del senso della vita ungheresi. E speriamo che porteranno la nostra buona notizia al mondo", ha detto.
Il capo organizzatore Balázs Gergely ha ritenuto che i circa 450 punti del programma delle giornate ungheresi fino alla fine della prossima settimana siano tutti un ponte, "attraversando il quale possiamo avvicinarci gli uni agli altri, alla nostra cultura, e che invitano coloro che potrebbero non conoscere ancora noi ad attraversare".
Ha notato: la guerra e la pandemia hanno anche mostrato quanto siano fragili i ponti costruiti. Il posto di un mondo sicuro, di reciproca curiosità e apertura, può essere sostituito in pochi secondi da qualcosa di completamente diverso, qualcosa di oscuro e disumano. Riteneva che, per questo, si dovessero fare sforzi per preservare i ponti esistenti, e si dovesse essere sempre pronti a costruire nuovi ponti ea ricostruirli.
Il sindaco di Sepsiszentgyörgy Antal Árpád, che ha ringraziato l'RMDSZ per l'evento, e il presidente del consiglio nazionale dell'RMDSZ, hanno richiamato l'attenzione sul fatto che Cluj-Napoca ha la seconda più grande comunità ungherese in Transilvania. Questa è la comunità ungherese più attiva e dinamica della Transilvania, poiché la città attrae da secoli giovani da tutta la Transilvania come una calamita. "Così, praticamente tutti noi stiamo costruendo Cluj, la capitale della Transilvania, insieme", ha detto. Ha elencato le Giornate Ungheresi come uno dei tesori della città, che ha mostrato il vero volto della comunità ungherese. Credeva che questa sincera celebrazione avesse distrutto i muri che erano stati costruiti tra le comunità rumena e ungherese negli ultimi cento anni.
Fonte: Erdon.ro
Immagine: Zoltán Balogh