Szent István era uno statista "lungimirante" le cui azioni derivavano dalla sua fede in Dio, ha detto il vescovo del campo Tibor Berta durante la messa celebrativa tenutasi sabato in occasione del giorno di Santo Stefano nella Basilica di Santo Stefano a Budapest.
Nell'omelia, Tibor Berta ha sottolineato: la fede di Santo Stefano è stata la fede di un uomo che non solo ha letto le Scritture, ma le ha anche “trasformate radicalmente in azioni”. Al tempo stesso, è anche la «fede di un uomo bisognoso di salvezza», quella di un uomo consapevole della propria debolezza e delle proprie tentazioni.
Il vescovo del campo ha sottolineato: "il nostro primo re è un modello che non ha bisogno di essere idealizzato, poiché gli impressionanti risultati delle sue opere conservano ancora oggi la sua forma di grande formato più eloquente di ogni altra cosa".
A causa del maltempo, il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest, ha presieduto la festosa cerimonia che si è svolta nella basilica invece che nel piazzale antistante la Basilica di Santo Stefano. Nel suo saluto il porporato ha detto: questa giornata è un ringraziamento per il passato, per la vita del nostro popolo e una supplica per il futuro.
Ha aggiunto: “quest'anno abbiamo molto da dire davanti a Dio”, poiché un altro “anno difficile, ma ricco di valore e di benedizioni” è alle spalle.
Il cardinale ha sottolineato che possiamo essere grati per il Congresso Eucaristico Internazionale dello scorso settembre, che, nonostante tutte le difficoltà e le incertezze, ci ha fatto sperimentare che il mondo cattolico credente è unito intorno a Gesù Cristo e al Santissimo Sacramento e compie una missione comune verso il il mondo intero.
Secondo memorie orali e scritte, il Congresso Eucaristico Mondiale del 1938 fu un'esperienza spirituale altrettanto grande. Poi, nel giro di un anno, scoppiò la seconda guerra mondiale. guerra mondiale. Ora c'è di nuovo la guerra, e "domandiamo con trepidazione, chi siamo noi, ungheresi, chi è questa piccola nazione qui nel bacino dei Carpazi, che la divina provvidenza vuole confortare e rafforzare il mondo attraverso di noi?" - ha detto il cardinale, e poi ha chiesto ai fedeli di pregare in modo particolare per “il nostro Paese, la nostra gente e la pace del mondo” durante la messa festiva.
Dopo la messa, la consueta processione di San Giobbe è stata annullata a causa del previsto temporale, invece si è svolta un'ora di preghiera davanti alla reliquia di San Giobbe esposta nella basilica, al termine della quale Péter Erdő ha benedetto l'evento con la reliquia sul proiettori nel piazzale antistante la basilica e in televisione al seguito dei follower.
il resoconto integrale della Santa Messa nel Magyar Hírlap .
Foto di presentazione: József Csapó