István Ujhelyi ha scritto una lettera a Viktor Orbán. Ha posto la domanda su quale base ha votato per tutte le sanzioni dell'UE. Una mente offuscata può fare una domanda del genere.
Non loderei István Ujhelyi per le parole o le risposte del primo ministro. Non dovresti perdere tempo con solette egoistiche. Meritava questo titolo, perché quanti candidati premier dell'opposizione si presentavano, lui era già lì come scorta nella speranza che se quella persona avesse vinto, magari si sarebbe preso anche lui un morso unto. Abbiamo visto Gyurcsány, Botka e Márki-Zay addormentati. Non è un tipo schizzinoso. Probabilmente uno dei principali contributori alla disintegrazione del MSZP è un compagno che desidera ardentemente il palcoscenico.
Come rappresentante che gode dell'UE Canaan, dimentica che lo stato alleato dell'Ungheria e il suo leader hanno sempre cercato di preservare l'unità, mentre non ha nascosto la sua intenzione di migliorare. Proteggere gli interessi della patria non contraddice la conservazione dell'unità dell'UE. Compagno Ujhelyi, la situazione è che la popolarità del suo partito sta diminuendo, quindi forse si dovrebbe riconoscere che è meglio apparire piccoli.
Centinaia di trucchi sono scaduti. Inutile sperare che la risposta del premier si rivolga al politico responsabile della nazione. Difficile, visto che non arriva nemmeno al risvolto dei pantaloni. La nave è partita.
Se non conosci tu stesso la risposta alla tua domanda, è meglio che tu finisca il tuo lavoro di politico e passi finalmente al campo del lavoro, come un comune cittadino. Non è facile, lì non pagano le domande, devi lavorare sodo. Se non ti piace, puoi salire di livello. Ad esempio, invitando il presidente Putin nella sua dacia a Badacsany, facendogli tante domande durante l'ospitalità, e poi seguendo l'idea di Gyurcsány di donare un tacchino quando se ne andrà. In questo modo, potresti entrare nella stampa mondiale e ricevere risposte autentiche alle tue domande. Non c'è problema, il "bambino" è già uscito da te, quindi questo non significa la fine di una modesta carriera.
László Csizmadia
Presidente di Cöf-Cöka
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