Otto anni fa iniziò il procedimento penale di Gábor Simon, l'allora vicepresidente del MSZP, che - se tutto andrà bene - potrebbe concludersi con un verdetto di primo grado il prossimo anno. Già il terzo giudice sta ascoltando il caso presso la Capital Court.
Nel processo a Gábor Simon, l'ex vicepresidente del MSZP, la procedura di prova può essere proseguita presso il Metropolitan Court la prossima settimana con il riesame dell'esperto contabile forense. In origine l'iter probatorio del processo al politico socialista, ripreso per la terza volta, sarebbe proseguito il 3 maggio.
Nonostante Gábor Simon sia in tribunale da sei anni, c'è stato un cambio di giudice nel suo caso nel 2020 e anche quest'anno, e nemmeno quest'anno è previsto un verdetto di primo grado.
All'udienza dell'11 ottobre il perito librario può essere nuovamente sentito, poiché secondo il punto di vista della difesa il perito ha commesso errori numerici, quindi la sua perizia è inutile. L'essenza della disputa è se il politico abbia avuto entrate durante il periodo delle accuse, oltre l'indennità del suo rappresentante e capo dello stato. Secondo il perito non c'era, quindi l'importo totale parcheggiato all'estero è di provenienza poco chiara, l'imputato e il suo legale sono di parere contrario. La procedura, che sembra una guerra di numeri, è necessaria per determinare l'esatto ammontare della frode di bilancio.
L'avvocato István Nagy, avvocato difensore di Simon Gábor, ha detto a Magyar Nemzet: secondo la sua opinione, l'ufficio del procuratore non può dire o provare quando sono state sostenute le somme pretese dall'imputato.
Secondo l'avvocato, la frode di bilancio potrebbe essere provata solo se l'accusa potesse determinare esattamente quando sono stati generati gli importi trovati nei conti bancari esteri, perché questo è l'unico modo per dire se dovevano o meno essere tassati.
L'avvocato ritiene che ci sia una possibilità per la conclusione del caso in prima istanza solo se il perito fornisce loro una risposta accettabile, altrimenti vogliono nominare un nuovo perito, a seguito del quale il verdetto sarà definitivamente rinviato a l'anno prossimo, quando il caso avrà nove anni.
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Autore: János László Szemán
Foto: István Mirkó