Dove trovano posto le famiglie e le nazioni nell'Europa di oggi? - chiede il politico democristiano italiano Rocco Buttiglione, docente dell'Istituto di filosofia Edith Stein, ex ministro per gli Affari europei di Silvio Berlusconi, intervistato da Magyar Nemzet, sollecitando la riforma dell'Ue.

Rocco Buttiglione ha detto:

"- L'Europa sta perdendo la sua importanza nel mondo nel suo insieme. Pensiamo solo a noi stessi come all'avanguardia dell'umanità, ma non è così. Siamo indietro demograficamente ed economicamente. La Chiesa cattolica si sta espandendo in tutto il mondo, anche se la sua importanza sta diminuendo in Europa. Quindi la vera domanda è: l'Europa sopravviverà? Ogni civiltà ha il proprio ciclo di vita e ho la sensazione che l'Europa si stia avvicinando alla fine di tale ciclo. Ma è anche ipotizzabile che successivamente seguirà una fase ascendente. In ogni caso, il nostro futuro dipende dai nostri figli, e il tasso di natalità è basso in Europa. In Italia, ad esempio, il tasso medio di fecondità è di 1,3, il che ovviamente non significa che tutte le donne abbiano figli. Mia moglie ha dato alla luce altri quattro figli, e alcuni ne hanno di più. Ma se continua così, le persone delle epoche successive parleranno degli italiani o dei tedeschi come noi parliamo degli assiri o dei babilonesi".

"La situazione con l'immigrazione, ad esempio, è che non puoi dire di no completamente, ma non puoi nemmeno dire di sì. Lo stato deve controllare il suo territorio e definire le regole. Dobbiamo fare una netta distinzione tra rifugiati effettivi e migranti economici; quest'ultimo può arrivare solo nella misura in cui le nostre capacità lo consentono! E, naturalmente, non dobbiamo nemmeno rinunciare alla possibilità di mandarli a casa".

"Anche su questo ho avuto dissapori con la Meloni, io a differenza di lui ho detto: non meno, ma serve più Europa! Naturalmente, siamo d'accordo che non è per qualcosa come quello attuale. I trattati europei non sono buoni, quello di Lisbona è decisamente cattivo, e l'Europa, governata in nome di un'ideologia pseudoeuropea, come se in essa vivessero solo individui dotati di diritti, non funziona. Né ideologicamente né concretamente, dove c'è posto per le famiglie e le nazioni? L'egoismo e il narcisismo sono dilaganti. Questa non è la tradizione europea”.

«...il patto di stabilità (che può servire a sanzionare l'alto debito dello Stato — ndr) è stato sospeso, ed è chiaro a tutti che le regole del Trattato di Lisbona non funzionano. Se la Banca centrale europea non si fosse resa indipendente, saremmo crollati da tempo. L'inevitabile riforma dell'Europa richiederà partner, tra cui l'Italia. Per certi aspetti - un ministro congiunto degli affari esteri, della difesa o delle finanze - i poteri devono essere fusi, ma in molti settori i poteri devono essere restituiti agli Stati membri. In senso figurato, non dite agli italiani di Bruxelles come si fanno gli spaghetti o agli ungheresi cosa rende buona la zuppa di gulasch!"

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Foto: István Mirkó / Nazione ungherese