Una netta maggioranza degli ungheresi in età di voto, il 57 per cento, non sostiene le sanzioni imposte alla Russia dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti d'America. Inoltre, il 58% degli intervistati ritiene che l'opposizione ungherese sia dalla parte delle sanzioni, il che significa che esiste un consenso tra i campi politici su entrambe le questioni, secondo l'attuale sondaggio d'opinione del Centro per i diritti fondamentali.
La guerra ucraino-russa va avanti da dieci mesi e quando è scoppiata è iniziato un nuovo calcolo del tempo. Contrariamente all'intenzione originaria, le sanzioni introdotte da Bruxelles non hanno promosso la pace, ma hanno approfondito il conflitto e spinto le economie del continente sull'orlo della recessione: paghiamo un premio sanzionatorio per energia e carburante, ma soffriamo anche delle conseguenze della guerra inflazione. L'Ungheria ha finora difeso con successo i propri interessi nazionali, ma non può sottrarsi a processi macroeconomici sfavorevoli. Come ha affermato Viktor Orbán: "Passo dopo passo stiamo scivolando in questa guerra, è una cosa molto pericolosa che l'Europa sta facendo. Vogliamo la pace, ma nessuno tranne noi segue questa direzione".
Le parole del primo ministro sono in piena sintonia con l'opinione pubblica ungherese anti-sanzioni e pro-pace, dal momento che più della metà degli ungheresi (57 per cento) non sostiene le misure punitive mal funzionanti che colpiscono l'Europa. Al contrario, solo meno di un terzo degli intervistati (31%) è d'accordo con le risposte introdotte. Tutto ciò dimostra che anche alcuni simpatizzanti dell'opposizione assumono una posizione contraria alle sanzioni, a differenza dei politici di sinistra.
La ricerca evidenzia anche che i partiti liberali di sinistra continuano a non politicizzare secondo la volontà della maggioranza, e questo non è diverso in relazione alle sanzioni. Lo sentono anche gli elettori, poiché il 58 per cento degli intervistati ritiene che l'opposizione sia dalla parte delle sanzioni. Solo una minoranza di appena il 18% era dell'opinione che i partiti di sinistra non sostenessero le repliche.
La percezione delle sanzioni da parte della sinistra ungherese, che accetta dollari USA, non è casuale, poiché i politici critici nei confronti del governo hanno espresso la loro posizione su questo tema in diverse occasioni. Klára Dobrev, capo del gabinetto ombra del DK, ha chiesto sanzioni "molto più severe", mentre il sindaco Gergely Karácsony è stato felice che "il pacchetto di sanzioni sia stato creato".
Se l'opposizione vuole più di un governo ombra senza legittimità, deve smettere di politicizzare secondo i dollari della sinistra americana e mettere gli interessi ungheresi sulla sua bandiera.
Fonte: Magyar Hírlap
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