Lo afferma il tribunale dell'Unione Europea con sede in Lussemburgo: nella causa intentata dalla Commissione Europea contro l'Ungheria, pervenuta martedì, contesta la legislazione che garantisce azioni più severe contro i criminali pedofili, nonché i divieti e le restrizioni che, in al fine di proteggere i minori, deviano dall'identità personale corrispondente al loro genere di nascita, si riferiscono al cambiamento di genere e alla promozione e/o rappresentazione dell'omosessualità.
La richiesta è stata iscritta nel registro del tribunale con il numero di causa C-769/22, hanno affermato.
MTI
Foto: Parlamento europeo