"Grazie per il vostro cordiale invito all'anniversario del giubileo del 1° gennaio, desidero anche esprimere il mio rammarico per non avere l'opportunità di parteciparvi personalmente", si legge nella lettera del presidente Katalin Novák indirizzata al presidente slovacco Zuzana Caputová e ottenuto dalla Nazione Ungherese.

Zuzana Caputová ha invitato Katalin Novák a celebrare il 1° gennaio il trentesimo anniversario dell'istituzione della Repubblica Slovacca, ma - come si evince dalla lettera - ha cancellato la visita a Bratislava in ottemperanza ai regolamenti diplomatici, citando i doveri ufficiali del presidente ungherese, quindi non è stata una "paralisi diplomatica", come ha detto lunedì tutta la stampa ungherese di sinistra liberale.

Il quotidiano slovacco di sinistra liberale Napunk, che si abbandonava a maliziose supposizioni, scrisse prima - poi deriso anche dai giornali nazionali di sinistra - che l'Ungheria era l'unico dei vicini della Slovacchia a non essere rappresentato alla celebrazione tenutasi in occasione della sua 30° anniversario. Hanno preso parte anche il ceco Milos Zeman, l'austriaco Alexander Van der Bellen e il presidente polacco Andrzej Duda, nonché Markéta Pekarová Adamová, presidente della Camera dei rappresentanti ceca, e il vice primo ministro ucraino Irina Vereschuk.

Sebbene la stessa Napunk ammetta che "non ci sono informazioni pubbliche sul programma del 1° gennaio di Katalin Novák, quindi non è possibile sapere perché non abbia potuto accettare l'invito di Caputová", con il titolo suggerisce che il presidente ungherese abbia commesso un errore diplomatico. "Il fatto che Katalin Novák non sia venuta alla celebrazione del 30° compleanno della Slovacchia avrebbe potuto essere una paralisi diplomatica senza cattive intenzioni", si legge nel titolo dell'articolo di Napunk.

L'articolo completo di Magyar Nemzet può essere letto qui.

Foto: Noémi Bruzák (archivio)