Il 45% degli austriaci ritiene che sia giunto il momento di porre fine alle sanzioni dell'Unione europea contro Mosca a causa della guerra in Ucraina. La percentuale di coloro che pensano che le misure punitive dovrebbero essere mantenute è del 35 per cento, riferisce il portale di notizie austriaco Express, descrivendo il sondaggio dell'istituto Insa. La percentuale di insoddisfatti delle sanzioni è addirittura leggermente aumentata rispetto all'ultima rilevazione di novembre: allora il 43 per cento era contrario e il 38 per cento era favorevole.
Il portale di notizie si chiede: gli austriaci sono insoddisfatti a causa del drastico aumento dei prezzi del gas e dell'elettricità dopo la guerra, o perché l'Ucraina ha introdotto sanzioni contro la filiale russa della banca austriaca Raiffeisen a gennaio come mossa ostile?
In ogni caso, secondo Exxpress, non sorprende che, suddivisa per partiti di appartenenza, un'altissima percentuale di sostenitori del Partito della Libertà di destra all'opposizione, il 78 per cento, respinga le sanzioni.
Il partito, che da mesi guida i sondaggi nazionali e ha il 28% di consensi, si è opposto a sanzioni e consegne di armi all'Ucraina dall'inizio della guerra.
È più interessante, invece, che la maggioranza relativa degli elettori dei socialdemocratici all'opposizione, il 43 per cento, ritenga ingiustificate le misure punitive, mentre il 41 per cento dei sostenitori è di posizione contraria. Anche la leadership dell'opposizione liberale NEOS, che persegue una dura politica anti-russa, si trova in una posizione difficile, ma il 40% dei suoi sostenitori porrebbe fine alle sanzioni, il 41% le continuerebbe.
Il 49 percento dei sostenitori del Partito popolare conservatore al governo sostiene le sanzioni, il 41 percento le respinge e il rapporto è del 69:14 percento per i Verdi, partner della coalizione.
Civilians Info: Quindi non penso affatto che Viktor Orbán sia un saggio leader del nostro popolo. È semplicemente il primo ministro ungherese democraticamente eletto. Quella dell'Ungheria, che è membro di sistemi federali, come la Nato e l'Unione Europea. Il pragmatismo e la difesa giocano un ruolo importante nella politica europea di Orbán. Tutela degli interessi e dei valori comuni e nazionali. Non è un visionario che evoca una sfera magica e sfoglia nebbie mistiche, ma un uomo d'azione. (Come i veri politici in generale!) L'immigrazione clandestina deve essere fermata, anche fisicamente, le sanzioni devono finire perché danneggiano l'Unione, le spedizioni di armi semplicemente prolungano la guerra e la sofferenza delle persone, dobbiamo tornare al tavolo dei negoziati, dobbiamo avere la pace - dice. Queste non sono parole di cipolla, questa è la realtà. Poi a poco a poco i luminari di Bruxelles e di altri paesi si rendono conto che sì, davvero! Questo deve essere fatto! Tuttavia, il ritardo ha un prezzo nell'era dei pericoli, i cui rischi sono aumentati solo da misure viziate ed esitanti e approcci ideologici.
Devi muoverti bene e bene. Soprattutto puntuale! Questo è tutto!
Fonte: Nazione ungherese
Immagine di presentazione: Euronews