"Sarebbe bene che non mentissero sull'Ungheria", ha detto ieri Csaba Hende, che ha guidato la delegazione parlamentare ungherese in Svezia e Finlandia per discutere l'adesione alla Nato con i parlamentari dei due Paesi. La delegazione sta negoziando oggi in Finlandia.

Magyar Nemzet ha raccolto una serie di insulti espressi da politici finlandesi e svedesi.

Ecco alcuni discorsi finlandesi:

La dichiarazione del primo ministro Antti Rinne prima della sua visita a Budapest:

La Finlandia, il contribuente netto, vorrebbe promuovere questi problemi, spero che riescano a risolverli durante l'autunno, quando discuteremo del bilancio pluriennale dell'UE. Pertanto, l'Ungheria, la Polonia e gli altri Stati membri che violano lo stato di diritto saranno consapevoli che le loro azioni influiranno anche sui pagamenti dell'UE.

Il presidente della Repubblica Sauli Niinistö potrebbe aver passato ore insonni a causa della politica del nostro paese quando ha detto:

Naturalmente, la direzione che abbiamo visto in Polonia e in Ungheria negli ultimi tempi desta preoccupazione anche negli Stati membri.

Il primo ministro Sanna Marin ha rilasciato una dichiarazione sul tema LGBTQ che ha indignato molti:

Ho sottolineato a Viktor Orbán l'importanza dei diritti umani e dell'apertura sociale. La società non dovrebbe discriminare le minoranze. Ritengo che, nel caso delle minoranze sessuali e di genere, i diritti fondamentali debbano prevalere in tutti gli Stati membri.

L'ex primo ministro Jyrki Katainen, presidente del think tank SITRA:

In Ungheria lo stato ha limitato l'indipendenza dei tribunali e la libertà di stampa. Questo è uno sviluppo che non deve continuare. La situazione è peggiorata al punto che è discutibile se i processi giudiziari in questi paesi siano indipendenti, se i media siano indipendenti e se le persone siano libere di vivere la vita che vogliono.

Il rappresentante del PE Petri Sarvamaa:

Orbán è un osso duro. Il modo in cui costruisce il suo potere instillando paura e facendo sentire le persone a disagio è estremamente sgradevole.

Inoltre, le autorità ungheresi omettono regolarmente di indagare sulla corruzione, soprattutto nel caso di alti funzionari governativi. Allo stesso tempo, la magistratura ei giudici ungheresi sono sempre più esposti a pressioni politiche. Nella nomina dei giudici viene data priorità anche a persone vicine al partito al potere.

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Immagine: Notizie MH/TT