La croce è il simbolo sublime della nostra fede e, con essa, della Pasqua. In passato veniva chiamato anche albero della vergogna, poiché presso i romani i peccatori morivano sulla croce. Da questa convinzione è avvenuta la crocifissione di Gesù Cristo, quando ha pronunciato le sue ultime parole sulla croce per i nostri peccati: "Padre, nelle tue mani affido il mio spirito".

Con la sua risurrezione, però, la croce assunse un significato diverso: non a caso venne chiamata Albero della Vita.

Sebbene la croce abbia portato la morte del nostro salvatore, consideriamola ancora come un albero di vita.

Possiamo anche iniziare da noi stessi. Se una persona allarga le mani, forma una croce. I quattro cieli evocano anche la croce. Sulle navi, l'albero e l'ancora erano a forma di croce e le vecchie spade erano a forma di croce. L'uccello dalle ali spiegate, le antiche squame, l'aratro - e potremmo continuare ancora - ci ricordano la croce.

Potrebbe essere una coincidenza? Non la penso così. Così come non stupisce perché la morte in croce e la risurrezione siano avvenute in primavera. Perché la risurrezione ha portato rinnovamento al mondo intero. Insieme all'uomo, anche la natura si rinnova, risorge! Ci sono verdure, frutta - cereali e uva, alla vista delle quali le persone allargano le mani con gioia.

Esulta della gioia, che fa parte del sacro segreto della nostra fede, che comprende anche la croce, simbolo della bellezza della vita.

Fonte immagine: katolikus.hu