La competitività del continente potrebbe indebolirsi per molti anni a causa della mancanza di energia russa economica e abbondante. La transizione verde non basterà a risolvere il problema, tanto più che le materie prime per la produzione di batterie e pannelli solari sono per lo più in mano alla Cina. C'è una via d'uscita dalla trappola?
Le condizioni di base che garantivano il funzionamento del modello economico europeo sono cambiate con lo scoppio della guerra russo-ucraina, quindi la competitività del nostro continente è stata minacciata sia con l'America che con l'Asia.
La separazione dalle fonti energetiche russe a basso costo minaccia un calo della produzione industriale europea, mentre gli Stati Uniti e l'Estremo Oriente offrono alle aziende condizioni più favorevoli. La Cina è già il più grande produttore mondiale di pannelli solari e il leader di mercato nell'esportazione di batterie per veicoli elettrici.
Tuttavia, i prezzi dell'energia sono solo una faccia della medaglia. Anche lo svantaggio tecnologico dell'UE nei confronti degli USA è in aumento da tempo. E se ciò non bastasse, la transizione verde, che sta avvenendo molto più rapidamente del previsto - principalmente a causa dell'esposizione alle materie prime - indebolisce ulteriormente la sovranità strategica dell'Europa. Si pensi, ad esempio, alle materie prime per la produzione di pannelli solari o batterie: la maggior parte dei giacimenti è nella sfera di interesse della Cina. Sia le politiche economiche dell'UE che quelle nazionali devono fornire risposte rapide ed efficaci a queste sfide, che si sono intensificate negli ultimi anni, affinché il futuro e la competitività del nostro continente non siano messi in pericolo ancora maggiore.
Finora l'Europa ha basato il suo modello di crescita sulla dipendenza reciproca: ha affidato la sua difesa militare agli Stati Uniti, ha costruito la sua economia orientata all'export sulla crescita dei mercati asiatici e una produzione industriale competitiva si è basata su vettori energetici e materie prime russe a buon mercato .
Tuttavia, l'equilibrio Est-Ovest che ha garantito il funzionamento del modello è stato interrotto a causa della crisi del coronavirus, della guerra e della conseguente crisi energetica. L'inadeguatezza della spesa per la difesa e la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali sono venute alla luce. Rinunciando alle limitate materie prime russe sostituibili, l'Unione Europea si è obbligata ad acquistare fonti energetiche molto più costose. Insieme, questi eventi minacciano non solo l'industria dell'UE, ma anche la sua sovranità strategica.
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Autore: Santo Martin
Foto: Peter Komka