È già importante parlarne e aprire gli occhi a tanti giovani ingannati!


Insistiamo affinché i nostri meravigliosi edifici ristrutturati nel Programma Nazionale dei Castelli rimangano di proprietà e gestiti dalla comunità - scrive nel suo post László L. Simon, direttore generale del Museo Nazionale Ungherese.

Al convegno intitolato "Protezione del patrimonio culturale in situazioni di crisi", abbiamo voluto richiamare l'attenzione su come possiamo proteggere i nostri beni e il nostro patrimonio culturale in tempi di conflitto armato, atti di terrorismo, calamità naturali, crisi energetiche o atti di vandalismo causati dal risveglio e ancora di più attivisti verdi. Apparentemente potremmo essere calmi, visto che viviamo in pace da molto tempo, ma le inondazioni del decennio precedente, il disastro del fango rosso, l'epidemia di coronavirus, la guerra ingiusta che ha causato vittime ungheresi nel nostro vicino, il grande terremoto che ha colpito i turchi e i siriani, e la minaccia anarchica al vandalismo dei grandi musei europei ci spinge ad essere vigili e ben preparati.

Possiamo prepararci molto facilmente agli attacchi degli attivisti per il clima famosi per la loro incommensurabile ipocrisia e demagogia. È già importante parlarne e aprire gli occhi a tanti giovani ingannati.

La legittima preoccupazione per il nostro ambiente non autorizza nessuno a distruggere i valori intellettuali e artistici. È falso affermare che l'umanità protegga le opere create dagli artisti nei musei più del proprio ambiente, ma anche se così fosse, la risposta è di non danneggiare quadri, sculture, edifici. Giù le mani dai nostri musei, manufatti e opere pubbliche!

Fonte: mandarino