Il primo ministro ungherese ha mostrato all'ex presidente del PE il suo posto.
– È bello vedere che Martin Schulz è tornato dal ritiro. Ora vuole decidere chi è europeo e chi no. Sembra che alcune persone semplicemente non possano abbandonare il comunismo - il primo ministro Viktor Orbán ha risposto sulla sua pagina Twitter alla dichiarazione dell'ex presidente del Parlamento europeo.
È bello vedere che @MartinSchulz è tornato dalla pensione. Ora vuole decidere chi è europeo e chi no. Sembra che alcune persone non riescano a lasciar andare il #comunismo 🤷♂️
— Viktor Orbán (@PM_ViktorOrban) 9 agosto 2023
In un'intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau, Martin Schulz ha affermato che Manfred Weber, il primo uomo del Partito popolare europeo, è sulla strada sbagliata quando cerca di preservare il ruolo guida della destra moderata a Strasburgo con l'aiuto del estrema destra.
"Questo significherà solo che il prossimo presidente del comitato dipenderà da Orbán e Kaczynski", ha aggiunto Schulz.
Secondo il politico di sinistra, è impossibile coinvolgere nuovamente il primo ministro ungherese e il vice primo ministro polacco, Jaroslaw Kaczynski, nella politica dell'UE: tutto questo è solo un sogno irrealistico.
"Queste persone non hanno alcun legame con l'Europa... Possono essere conquistate solo con i soldi, e ora Orbán sta cercando di creare l'impressione di non essere interessato neanche a questo, perché si sta comprando con i russi e i cinesi . Ecco perché l'approccio di Manfred Weber è sbagliato, e sono molto curioso di vedere come reagirà la signora Von der Leyen a questo", ha affermato.
Secondo Schulz, lo spostamento a destra è iniziato nella politica internazionale vent'anni fa in Italia, con il governo guidato da Silvio Berlusconi. "Molte persone lo hanno seguito: Viktor Orbán, Boris Johnson, Trump, Bolsonaro, Kaczynski o Duterte", ha elencato.
A proposito, non era la prima volta che l'ex presidente del Parlamento europeo attaccava il primo ministro ungherese. In precedenza aveva accusato l'Ungheria di sopprimere la stampa, l'antisemitismo e il profitto.
Schulz è entrato a far parte del governo ungherese anche nel 2016, quando ha definito assurda e vile l'iniziativa del referendum sulle quote.