Secondo l’ultimo sondaggio di Századvég, la popolazione ungherese rifiuta il dumping incontrollato di cereali da parte dell’Ucraina.
Il 15 settembre la Commissione europea ha deciso di non estendere il divieto di importazione di cereali ucraini, in vigore dalla primavera del 2023. A seguito dell'annuncio dell'organismo di Bruxelles, il governo ungherese – al fine di tutelare gli interessi degli agricoltori e dei consumatori nazionali – ha esteso il divieto in questione sotto autorità nazionale e lo ha esteso ad una gamma più ampia di prodotti.
Alla luce di questi sviluppi, Századvég ha esaminato cosa pensano gli ungheresi dell'intenzione di Bruxelles di obbligare l'Ungheria e gli altri Stati membri dell'UE ad ammettere il grano ucraino geneticamente modificato di qualità non controllata.
In seguito allo scoppio del conflitto armato russo-ucraino, a causa del blocco russo del Mar Nero, l'esportazione dei carichi di grano ucraino dall'Ucraina è diventata impossibile, pertanto, secondo la decisione di Bruxelles, i paesi vicini (tra cui l'Ungheria) hanno creato "fiumi di solidarietà" " al fine di garantire che i prodotti agricoli menzionati possano raggiungere - principalmente i paesi di destinazione del Nord Africa e dell'Asia.
Tuttavia, il fatto che la maggior parte delle spedizioni non abbia effettivamente lasciato l’Europa ha portato a significative perturbazioni del mercato, poiché gli importatori hanno diffuso grano ucraino a buon mercato ma di bassa qualità sui mercati europei a scopo di lucro.
Alla fine di aprile, Bruxelles ha concluso un accordo con Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania e Bulgaria, che consente a questi paesi di vietare la distribuzione di cereali ucraini nel loro paese fino al 5 giugno. Durante l'estate la Commissione Europea ha prorogato la misura fino al 15 settembre, ma dopo la sua scadenza si è astenuta dal mantenere il divieto.
È importante sottolineare che gli agricoltori ungheresi devono rispettare le norme estremamente rigide dell'Unione Europea durante la produzione dei loro prodotti agricoli, che allo stesso tempo garantiscono l'eccellente qualità dei cereali ungheresi.
D’altro canto, i produttori ucraini non devono tenere conto delle norme dell’UE, quindi utilizzano anche prodotti fitosanitari dannosi per la salute umana e l’ambiente e che sono sulla lista dei prodotti vietati nell’Unione europea da diversi decenni, e in Ucraina è consentita anche la coltivazione di piante geneticamente modificate.
In altre parole: in Ucraina i cereali che possono essere prodotti a buon mercato, ma di qualità discutibile, vengono coltivati senza norme rigide.
Alla luce di ciò, non sorprende che, secondo i sondaggi d’opinione, una significativa maggioranza di ungheresi respinga le pressioni di Bruxelles che incoraggiano il dumping dei cereali in Ucraina. L'indagine evidenzia che quasi tre quarti (73%) degli intervistati sono contrari all'intenzione di Bruxelles, che obbligherebbe gli Stati membri dell'UE, compresa l'Ungheria, a consentire l'importazione di grano ucraino geneticamente modificato di qualità non controllata.