Già in questo decennio la febbre dengue potrebbe continuare a diffondersi nelle regioni meridionali degli Stati Uniti e in Europa, e potrebbe comparire anche in altre zone dell'Africa - ha avvertito l'eminente scienziato dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), spiegando che livelli più elevati le temperature creano condizioni favorevoli per le zanzare che diffondono la malattia.

La febbre dengue è causata dal virus dengue, diffuso dalla zanzara egiziana. La malattia è presente da molto tempo in Asia e in Sud America, provocando la morte di circa 20.000 persone ogni anno. Dal 2000, il numero di morti è aumentato di otto volte a livello globale a causa degli effetti del cambiamento climatico, dell’urbanizzazione e della migrazione.

Anche se molti casi non vengono registrati, nel 2022 ne verranno segnalati 4,2 milioni in tutto il mondo e gli esperti sanitari hanno già messo in guardia

che quest’anno si prevede una diffusione quasi record della malattia. L’attuale epidemia in Bangladesh ha già causato più di mille vittime.

Jeremy Farrar, esperto di malattie infettive dell’OMS, ha sottolineato la necessità di preparare i paesi ad affrontare la diffusione della malattia in molte grandi città.

Secondo la previsione di Farrar, la febbre dengue potrebbe continuare a diffondersi dalle sue attuali sedi e causare un'epidemia in alcune aree degli Stati Uniti, dell'Europa e dell'Africa, per la quale gli ospedali locali devono prepararsi. Come ha osservato, in queste aree si è già verificato un numero limitato di casi di dengue.

La febbre dengue non provoca sintomi in molte persone infette, quindi presumibilmente i contagiati sono molti di più rispetto al numero di casi segnalati. I sintomi tipici della malattia includono febbre, spasmi muscolari e dolori articolari. Tuttavia, solo l’1% dei casi gravi porta alla morte.

Sebbene esista un vaccino contro questa malattia, non esiste un trattamento specifico. L’OMS raccomanda di vaccinare i bambini di età compresa tra 6 e 16 anni nelle aree in cui la febbre dengue rappresenta un grave rischio per la salute pubblica. Il vaccino proposto è stato approvato nell’Unione Europea lo scorso dicembre, ma negli Stati Uniti sono ancora in corso i negoziati sulla sua introduzione.

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Immagine di copertina: Illustrazione / MTI/Zsolt Czeglédi