"Nessuno sa dove porterà tutto questo e purtroppo non vi è alcun segno che ciò che è iniziato ieri possa finire presto" - Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa cattolica di Gaza intitolata alla Sacra Famiglia, descrive l'incertezza carica di cattivi sentimenti l'8 ottobre. cosa prova la popolazione locale dopo l'attacco in massa sferrato dai miliziani di Hamas contro Israele.

A preoccupa soprattutto il ricordo di quanto accaduto nel passato, nelle prime fasi del conflitto. "A causa di situazioni molto meno gravi di quelle attuali - ricorda il sacerdote argentino, membro dell'Istituto del Verbo Incarnato - qui in passato sono scoppiate guerre molto lunghe". E ora, vedendo tutto questo, penso costantemente a XII. L'appello di Papa Pio prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale: con la pace nulla è perduto, con la guerra si può perdere tutto. II. Anche János Pál ha ripetuto queste parole."

Padre Gabriel sente che ora non resta che “pregare e sperare che la guerra finisca al più presto possibile, così che sia meno difficile rimarginare le ferite e poi lavorare per la giustizia e la pace che tanti israeliani e palestinesi desiderano in i loro cuori."

L'attacco al territorio israeliano è iniziato all'alba di sabato 7 ottobre. Migliaia di razzi lanciati da Gaza verso il territorio israeliano sono caduti sugli insediamenti vicino alla Striscia di Gaza, così come su Tel Aviv e Ashkelon.

Gli attacchi dei miliziani di Hamas hanno raggiunto gli insediamenti israeliani più vicini alla zona e i terroristi armati hanno fatto prigionieri. Durante i raid sono stati schierati unità marine e parapendii a motore. L’operazione palestinese viene chiamata Flood e l’operazione israeliana Iron Swords.

Domenica mattina, 8 ottobre, dopo la preghiera dell'Angelus, Papa Francesco ha espresso la sua preoccupazione e il suo dolore per quanto accaduto in Terra Santa: "Seguo con preoccupazione e tristezza quanto sta accadendo in Israele, dove la violenza è scoppiata in modo ancora più crudele, rivendicando centinaia di morti e feriti. Esprimo la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, prego per loro e per tutti coloro che stanno attraversando ore di terrore e di ansia. Per favore, fermate gli attacchi e le armi e comprendete che il terrorismo e la guerra non portano ad alcuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tante persone innocenti. La guerra è una sconfitta! Tutte le guerre sono sconfitte! Preghiamo per la pace in Israele e Palestina!”

Corriere Ungherese