L'abolizione del veto dell'Unione europea porterebbe alla distruzione del progetto europeo, ha dichiarato mercoledì alla radio pubblica polacca il capo dell'ufficio affari esteri del presidente polacco Marcin Przydacz.

Nella sua dichiarazione Przydacz ha reagito al fatto che mercoledì la commissione per gli affari costituzionali (AFCO) del Parlamento europeo (PE) voterà il rapporto contenente le proposte di modifica dei trattati dell'Unione europea.

"I polacchi vogliono restare parte dell'Unione europea (UE) e rimarranno"

- ha sottolineato il segretario di Stato. D'altro canto, ha aggiunto, occorre lottare per un'Unione europea giusta e lo sforzo di porre fine al diritto di veto può essere interpretato come un "tentativo di autoritarismo" che porterà alla distruzione del progetto europeo.

"Tutti dovrebbero valutare se in futuro vogliono che siano i funzionari polacchi o Bruxelles a decidere sull'immigrazione clandestina in Polonia"

Ha affermato Przydacz, aggiungendo che questa, in definitiva, è la sostanza della questione.

Secondo il progetto verrebbero introdotte 267 modifiche ai trattati fondamentali, secondo le quali i poteri delle istituzioni dell'UE verrebbero ampliati e il processo decisionale all'unanimità verrebbe abolito in 65 settori.

L'eurodeputato polacco Jacek Saryusz-Wolski, membro dell'AFCO, che si è rifiutato di sostenere il rapporto a nome della fazione dei conservatori e riformatori europei, ha dichiarato mercoledì all'agenzia di stampa PAP: il documento è l'UE

significa la sua "centralizzazione radicale, che trasformerebbe di fatto l'Unione in un superstato centralizzato e oligarchico che sfugge al controllo democratico".

Il portavoce del governo Piotr Müller ha dichiarato martedì al notiziario di servizio pubblico TVP Info che le modifiche proposte significherebbero essenzialmente l'abolizione degli Stati nazionali e la creazione di un "superstato dell'UE". Secondo il progetto diversi Stati membri dell’UE potrebbero essere respinti su questioni importanti. "È chiaro che in questi casi la Germania e altri grandi Stati membri muovono i fili", avverte Müller.

Il portavoce ha espresso la speranza che gli emendamenti ai trattati fondamentali, per i quali è necessaria l'unanimità per essere adottati, trovino opposizione da parte di diversi Stati membri.

Secondo i media polacchi, l'eventuale accettazione del rapporto da parte della commissione affari costituzionali del Parlamento europeo significherebbe l'inizio di una procedura di modifica del trattato in più fasi. Come secondo passo seguiranno il dibattito e la votazione della sessione plenaria del Parlamento europeo. Il processo si concluderà con una decisione unanime presa in un convegno organizzato con la partecipazione di rappresentanti dei capi di Stato e di governo, dei parlamenti nazionali, del Parlamento europeo e della Commissione europea.

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Immagine in primo piano: MTI/EPA/ANSA/Concetta Rizzo