L'Ungheria si oppone al terrorismo e quindi non sostiene nemmeno l'immigrazione, perché chi sostiene l'immigrazione sostiene anche il terrorismo, ha dichiarato giovedì a Bruxelles il primo ministro ungherese.

Arrivando al vertice UE di due giorni, Viktor Orbán ha espresso la speranza che anche a Bruxelles si possa vedere: esiste un evidente legame tra atti terroristici e migrazione.

Lui ha detto che l'Unione europea vuole raccogliere più soldi dagli Stati membri per poterli destinare alla politica di accoglienza legata all'immigrazione e agli ucraini.

Lui ha dichiarato: La posizione dell'Ungheria è chiara: non vuole dare soldi ai migranti, e non vuole dare soldi nemmeno all'Ucraina, al massimo sulla base di una proposta molto approfondita. Tuttavia, dietro le attuali proposte mancano serie argomentazioni professionali e politiche.

"Dare più soldi non funzionerà, lo rifiuteremo", ha sottolineato.

Rispondendo alla domanda sulla guerra in Ucraina, il primo ministro ha dichiarato che l'Ungheria ha un piano di pace e intende mantenere aperti tutti i canali di comunicazione con la Russia nella speranza che venga accettata. Lui ha dichiarato: L'Ungheria è l'unico paese che difende la pace, il che è nell'interesse di tutti gli europei.

"L'Ungheria ha una strategia di pace trasparente e molto chiara e vuole fare di tutto per raggiungere la pace. Pertanto bisogna tenere aperti tutti i possibili canali di comunicazione con i russi, altrimenti non vi è alcuna possibilità di pace", ha affermato il primo ministro.

Riguardo al conflitto israelo-palestinese ha affermato: L'Ungheria sostiene il diritto di Israele a difendersi e ad assicurare che un attacco terroristico simile a quello commesso il 7 ottobre dall'organizzazione terroristica islamica Hamas contro lo Stato di Israele non si ripeta mai più.

Ha anche affermato: è necessario garantire l'assistenza umanitaria.

Secondo il punto di vista ungherese ed europeo, due paesi, Israele ed Egitto, si trovano nella regione del Mediterraneo e, se uno dei due diventa instabile, possono immediatamente partire ondate migratorie dalla regione verso l'Europa.

Per evitare ciò è necessario stabilizzare questi paesi, perché la stabilità della regione è nell'interesse degli europei, ha sottolineato il ministro.

Rispondendo ad una domanda, il Primo Ministro ha espresso la speranza che i leader degli Stati membri concedano alla Georgia lo status di candidato nella dichiarazione finale che sarà adottata al vertice.

MTI