Tutto è diverso. Niente di ciò che esisteva qualche decennio fa, che allora era una verità indiscutibile, oggi è un male da perseguitare. Non c’è più nazione e orgoglio nazionale. Non esiste più la giustizia, la democrazia, che oggi viene derisa e chiamata democrazia, solo orrore. Quello vecchio era migliore: preserviamo ciò che è ancora nostro, ciò che è ancora Europa, ciò che è ancora normalità.

"Lascia che venga la libertà, tu dammi l'ordine..."

OK? Sei pazzo, Attila? L'ordine è il nazismo. L'ordine è esclusione. L'ordine è fantastico. E non ci era stato detto che ciò sarebbe accaduto. Stiamo costruendo la Torre di Babele. Raggiunge quasi il cielo (Facebook, internet, social media), ci stiamo aprendo al mondo, abbiamo iniziato a parlare una lingua (vocabolario di cento parole, TikTok, basta), ma non crediamo né temiamo più Dio.

Non si rivolgerà nemmeno a noi, non confonderà nemmeno la nostra lingua, perché no? Non c'è bisogno di niente e nessuno, uno spirito dannoso, un angelo caduto, anche Lucifero può andare in pensione, questo piccolo lavoro rimanente sarà svolto dalla cultura risvegliata e cancellata.

Non ci è stato detto che la Guerra Fredda non sarebbe stata sostituita dalla pace, ma da una guerra calda. E ora siamo qui, nel mezzo di un'Europa che sta lentamente cadendo in guerra, e guardiamo le stelle di David dipinte sui muri delle case di Parigi, e diciamo a noi stessi: beh, ancora... Ancora. Ancora: "Guerra: pace!

Quattro gambe sono buone, due gambe sono cattive!”
Tutto è già lì. Laggiù c'è la galassia Gutenberg, laggiù c'è la siesta dopo il pranzo domenicale, la colazione del padrino e il silenzio. Quella fu la prima volta che arrivò lì. Piccoli nani rumorosi urlano del nulla, e se dici che è il nulla ti massacrano, se non altrove, almeno nello spazio virtuale. E l'esercito zombie degli umiliati e dei mutilati ha invaso le città d'Europa, un tempo belle, pulite, ordinate e ricche e sta modellando tutto a sua immagine . Non ce lo hanno detto. Ma non importa adesso. Preserviamo almeno questo piccolo residuo che è ancora nostro. Che è ancora l’Europa. Il che è normale.

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Foto: Civilek.info/Péter Mészáros