Secondo Márton Nagy, il 2023 sarà l’anno della rottura dell’inflazione e il 2024 del ripristino della crescita.

Il Ministro dello Sviluppo Economico ha valutato i dati del KSH e ha concluso che la guerra, le sanzioni e la speculazione sui prezzi delle multinazionali hanno spinto l’inflazione alle stelle, che ha raggiunto un livello che ha superato gli strumenti della banca centrale, del Ministero dello Sviluppo Economico (GFM ) ha detto a MTI venerdì.

Hanno sottolineato che, per proteggere le famiglie, i posti di lavoro e l'economia, il governo si è assunto il compito e la responsabilità di combattere l'inflazione. Il primo ministro Viktor Orbán "ha fissato un obiettivo chiaro per il governo: in primo luogo, l'inflazione deve essere scomposta e poi ridotta a una sola cifra entro la fine del 2023", si legge nell'annuncio.

Per frenare l’aumento dei prezzi, il Ministero dello Sviluppo Economico ha sviluppato una serie di strumenti e misure, per cui il governo ha introdotto, tra le altre cose, campagne obbligatorie e il sistema di monitoraggio dei prezzi online

- hanno attirato l'attenzione nell'annuncio.

Le misure mirate si sono rivelate efficaci, sulla base dei dati dell’Ufficio centrale di statistica

già in ottobre il tasso d'inflazione è sceso al 9,9% e l'indice dei prezzi al consumo dei pensionati è sceso al livello ancora più favorevole del 9,1%.

"Così, il governo ha superato e ridotto l'inflazione a una sola cifra, adempiendo in anticipo al suo precedente impegno", ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico, Márton Nagy, secondo l'annuncio.

Si spiega che, secondo il rapporto KSH, è un risultato particolare il fatto che rispetto al mese precedente si è osservato un leggero calo dei prezzi, pari allo 0,1%. Il prezzo dei generi alimentari è diminuito dello 0,1% e quello dell'energia domestica dello 0,3%. Inoltre, a seguito dei negoziati tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l'Associazione ungherese degli oli minerali, sono emersi prezzi dei carburanti più competitivi anche a livello regionale. Lo confermano i dati del KSH, rispetto a settembre il prezzo dei carburanti per auto è diminuito del 3,8%, contribuendo ad una sostanziale diminuzione dell'inflazione.

Nell'annuncio, il capo del ministero ha sottolineato che la lotta del governo contro l'inflazione ha finalmente raggiunto il suo culmine: le misure hanno fermato l'ulteriore aumento dell'inflazione in gennaio, e successivamente hanno ridotto il tasso di inflazione a un ritmo sempre crescente, sempre più dinamicamente.

Grazie a

vi sono buone probabilità che a partire da settembre i salari reali ricomincino a crescere, ossia che, come negli anni precedenti, gli stipendi delle famiglie possano valere sempre di più.

L'obiettivo del governo è quello di mantenere e sostenere l'aumento dinamico dei salari, in modo che i salari reali possano crescere del 4-5% l'anno prossimo e allo stesso tempo possano anche contribuire all'espansione dei consumi.

Márton Nagy ha aggiunto che il 2023 sarà l’anno per abbattere l’inflazione e il 2024 sarà l’anno per ripristinare la crescita. Pertanto, parallelamente alla diminuzione dell’inflazione – che potrebbe scendere al 6-7% entro la fine dell’anno e raggiungere il 5-6% l’anno prossimo – il governo sta dando sempre più priorità alle misure per ripristinare la crescita economica.

Dopo la crescita dello 0% di quest’anno, il governo riporterà la crescita economica su un percorso dinamico l’anno prossimo, in modo che possa tornare al consueto tasso di crescita del 4% o superiore degli anni precedenti.

Un buon esempio di ciò è la recente decisione del governo, secondo la quale le PMI possono accedere ai prodotti del programma Széchenyi Card a condizioni estremamente favorevoli nel 2024, con un tasso di interesse fisso del 5% fino alla fine del periodo. Ciò è facilitato anche dal tetto d'interesse volontario utilizzato dalle banche, che, grazie all'accordo con l'associazione bancaria, aiuta le imprese con prestiti a un tasso di interesse notevolmente più favorevole rispetto a prima, attualmente all'11,5%.

Inoltre, il programma di prestiti per la reindustrializzazione Gábor Baross fornisce anche un contributo significativo al miglioramento della situazione delle imprese, lo stock di prestiti contratti supera già gli 850 miliardi di fiorini del budget di 1.000 miliardi di fiorini, mentre il valore delle erogazioni è vicino a 650 miliardi di fiorini - ha informato il Ministero dello Sviluppo Economico.

MTI

Foto di copertina: MTI/Róbert Hegedüs