Le principali istituzioni dell'Unione Europea sono convinte dell'inganno dei clienti dell'Europa dell'Est e d'ora in poi rinviano le indagini sui singoli casi alla giurisdizione nazionale.

Ci sono voluti 6 anni per rispondere alla petizione del 2017 del presidente del CÖF-CÖKA, László Csizmadia, ma sulla base dell'indagine della Commissione europea, Dolors Montserrat, presidente della commissione per le petizioni del Parlamento europeo, ha affermato nella sua lettera di risposta che la composizione del quasi un terzo degli alimenti offerti in diversi Stati membri differiva tra loro, mentre il lato anteriore della confezione era identico o quanto meno simile. D'ora in poi le autorità nazionali competenti potranno valutare caso per caso se le differenze accertate possano indurre in errore i consumatori.

Lettera di risposta a Dolors Montserrat, presidente della commissione per le petizioni del Parlamento europeo

Il presidente di CÖF-CÖKA, László Csizmadia, lo slovacco János Méry e la bulgara Maya Manolova hanno informato la Commissione europea in una petizione separata nel 2017 che i test di laboratorio dimostrano che esiste una differenza di qualità tra gli ingredienti dei prodotti di consumo utilizzati nell'Europa occidentale e orientale . Insistono sul fatto che la qualità degli stessi prodotti nei negozi austriaci, tedeschi e francesi è migliore che nell'Europa dell'Est.

I firmatari ritengono inaccettabile che le persone che vivono negli Stati membri orientali siano trattate come cittadini secondari a questo riguardo.

I firmatari hanno chiesto, dopo aver esaminato la loro denuncia, di porre rimedio a questa discriminazione nel mercato interno, di rivedere le norme UE sulla sicurezza alimentare e di istituire un sistema di controllo permanente per individuare gli abusi.

Secondo la lettera di risposta appena inviata, la Commissione Europea dal 2017

Dopo aver analizzato quasi 1.400 prodotti dell'industria alimentare in 19 paesi dell'UE, uno studio ha dimostrato che la composizione del 9% dei prodotti confrontati differiva, mentre la parte anteriore della confezione era rimasta la stessa.

Un altro 22% dei prodotti con composizioni diverse presentavano un imballaggio simile sul lato anteriore.

Sulla base dei risultati citati, la commissione per le petizioni rimette l'indagine dei casi alla competenza delle autorità nazionali competenti, da cui possono valutare caso per caso se le differenze accertate potrebbero indurre in errore i consumatori.

Il parere della Commissione Europea e della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo

Immagine di copertina: Illustrazione / MTI/Róbert Hegedüs