La donna di Perintfalvi ha deliziato i suoi entusiasti follower con un altro post, in cui "minaccia" di non stare zitta, almeno finché non la metteremo in galera.
Diamo prima un'occhiata al post:
Ma in realtà, che dire di questa legge sulla tutela della sovranità? Oltre a farti una maglietta con la scritta "I am a foreign agent", o in inglese in modo che il mondo possa capire "I am a foreign agent", penso che lentamente valuterò se posso ottenere asilo politico status nell’UE. Ma non starò zitto finché non mi metterai in prigione, lo aspetti invano! E con il tentativo di intimidazione vi siete solo ulteriormente radicalizzati... Credetemi, quella generazione crescerà lentamente e si formerà quell'alleanza che vi mostrerà chi è il Dio degli ungheresi e noi li aiuteremo in tutto."
Innanzitutto: non è necessario solo un titolo universitario, ma nemmeno un diploma di scuola superiore per poter distinguere tra uno studio/una borsa di studio scientifica dell'UE (l'Ungheria è membro dell'UE, ovviamente, almeno ancora.. .) e un tentativo di ottenere influenza politica all'estero. Ritácska non si è candidata (ancora) a nessuna elezione, non ha espresso le sue ambizioni politiche (ancora), è semplicemente un'attivista zakkant, a differenza degli zakkantak, che invece si sono candidati alla guida del paese per poter godere delle proprie brame di potere.
Secondo: Ritácska non ha mai detto la verità in vita sua, quindi è abbastanza improbabile che abbia cominciato a farlo per poco.
Terzo: capiamo che qualcuno possa sentirsi un agente straniero, ma anche se col tempo riuscisse a diventarlo - la condizione è che venga finalmente preso sul serio in un posto serio - rimarrebbe comunque lo stesso nessuno di prima sempre stato. Stilisticamente: il nulla è la sua croce.
Infine, la frase “si formerà l'alleanza che vi mostrerà chi è il Dio degli ungheresi” riporta inevitabilmente alla mente il racconto di Géza Hofi in cui citava lo zio Józsi Szendrői, il regista teatrale di Debrecen. È successo una volta che, dopo aver visto la prova principale, il regista gli abbia chiesto con entusiasmo come pensava fosse lo spettacolo? Il dialogo è andato così:
- Signor Direttore, com'è andata?
- Fosse!
- E, e... se si riunisce?
- Akko' può ancora essere una merda.
Immagine in primo piano: Rita Perintfalvi/YouTube