Il Vaticano dice ai tedeschi per l’ottava volta che quello che stanno facendo non va bene.

ha minacciato di scomunica i vescovi tedeschi Il segretario di Stato Pietro Parolin ha inviato una lettera ai vescovi tedeschi in cui lo indica

se la chiesa parziale tedesca vuole accettare rapporti omosessuali o cerca di ordinare donne sacerdotali, rischia la scomunica.

Tutto questo è il risultato di diversi anni di “viaggio sinodale” della Chiesa parziale tedesca. Mentre in ottobre si è svolto in Vaticano il sinodo dei vescovi sulla sinodalità sotto la guida di papa Francesco, la Chiesa tedesca, sotto la guida del Comitato centrale dei cattolici secolari tedeschi (ZdK), ha intrapreso da allora un percorso di riforma completamente diverso 2019. Ciò portò all’avvio di cambiamenti dottrinali fondamentali nella Chiesa e si avvicinò allo scisma.

Papa Francesco aveva già inviato una lettera ai vescovi tedeschi nel 2019,

in cui indicava che non c'era bisogno di un'altra chiesa luterana e metteva in guardia dal pericolo di scisma (separazione), sottolineando il valore dell'unità. Se contiamo correttamente, dal 2019, ha indicato ai tedeschi otto volte che quello che stanno facendo non va bene.

La cosa è strana perché finora sembrava che papa Francesco seguisse la linea tedesca. Secondo notizie interne

è stato eletto papa dall’ala riformista nordeuropea dominata dai tedeschi, la chiesa argentina è finanziata dalla chiesa tedesca, quindi i tedeschi pensavano praticamente di dettare in Vaticano adesso.

Inoltre, a dire il vero, le lettere di Papa Francesco a volte sono impossibili da seguire, e non è del tutto chiaro se sia stato lui a rilasciare personalmente la licenza di liberalizzazione in materia LGBTQ oppure no (tra l’altro), perché a volte lo dice e a volte non lo fa - e sebbene la tradizione della Chiesa - sulla quale le parole del papa dovrebbero essere interpretate internamente - siano chiare, per cui il credente comune può facilmente confondersi di fronte alle occasionali calunnie francescane.

Lo stesso vale per il tanto citato decentramento: di tanto in tanto ci sono indicazioni da parte di Papa Francesco di considerare come modello la Chiesa anglicana in declino (il che comunque non è una buona idea) e di voler dare maggiore libertà all'episcopato nazionale facoltà, per lungo tempo si definì Vescovo di Roma -

inoltre, sullo sfondo, tiene strette le redini e talvolta si esprime con una voce che non tollera contraddizioni, ad esempio al suo predecessore XVI. Riferendosi a Benedetto, che è il Papa, quello che dice è vero, punto.

Il cardinale Víctor Manuel Fernández, recentemente nominato capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha affermato di ritenere che tutti siano obbligati a seguire il Papa in ogni momento e in ogni cosa, il che non è del tutto coerente con la tradizione.

Quindi il papa che decentralizza a parole in realtà centralizza.

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Foto di copertina: MTI/Tamás Kovács