Anna Árpád-házi arrivò a Costantinopoli nel 1272 per sposare il successivo II. Ad Andronico.
Il quotidiano italiano La Repubblica ha riferito domenica che a porre fine a più di cento anni di dibattito scientifico è stato Peter Schreiner, esperto di epoca bizantina, che ha identificato con la Principessa la protagonista finora misteriosa di uno dei codici della Biblioteca Vaticana Anna d'Ungheria.
La sezione culturale del giornale ha annunciato in un lungo articolo la svelatura del mistero della cosiddetta principessa bizantina.
Finora non si conoscevano il nome e l'origine della principessa, conosciuta come la protagonista di uno dei tanto studiati codici in lingua greca della Biblioteca Vaticana. Il manoscritto, datato 1272, rivelava solo che si trattava di una principessa occidentale che sposò un erede al trono bizantino orientale.
Il bibliotecario vaticano Leone Allacci iniziò a studiare il codice nel XVII secolo e nel 1901 ne scrisse il tedesco Josef Strzygowski, ma non arrivò all'esatta identificazione del personaggio storico.
Il mistero fu risolto dal bizantinologo Peter Schreiner, uno dei più noti ricercatori dell'epoca, professore all'Università di Colonia, che rivelò anche l'identità della misteriosa principessa e le esatte circostanze della creazione del manoscritto.
Secondo lui la principessa altri non è che Anna d'Ungheria, figlia di István V, venuta a Costantinopoli nel 1272 per sposare il successivo II. Ad Andronico.
Il frammento manoscritto composto da sette fogli di pergamena è in realtà un album medievale di poesie e immagini, che fornisce una descrizione dettagliata del corteggiamento, dell'arrivo a Costantinopoli e della cerimonia del matrimonio. Al centro c'è la principessa venuta dall'estero e diventata moglie del figlio dell'imperatore bizantino.
La principessa Anna si sposò quando aveva appena tredici anni e la poesia conservata nel codice e le sue illustrazioni furono realizzate come regalo di nozze subito dopo le nozze.
Anna di quel II. Ha vissuto la sua vita al fianco di Andronico, noto per la fioritura e la rinascita dell'Impero d'Oriente.
I risultati scientifici sono stati presentati presso l'istituto culturale Collegium Hungaricum ungherese di Roma in un convegno organizzato in collaborazione con la Biblioteca Vaticana.
Un'ampia presentazione scientifica e l'elaborazione del manoscritto sarà pubblicata nel 2024 nella collana della Biblioteca Vaticana con il contributo di diciassette ricercatori europei, a cura di Peter Schreiner e András Németh, curatore dei manoscritti greci della biblioteca, e dello storico dell'arte Vasiliki Tsamakda.
Il manoscritto è stato restaurato quest'anno con il sostegno della Biblioteca e del Centro informazioni dell'Accademia ungherese delle scienze.
MTI
Immagine di copertina: Aula Sistina della Biblioteca Apostolica Vaticana
Fonte: Wikipedia/Michal Osmenda da Bruxelles, Belgio