Le norme a livello dell’UE sarebbero obbligatorie solo se tali crimini fossero commessi sulla base della razza, del colore della pelle, della religione, dell’origine, dell’appartenenza nazionale o etnica.

Il Parlamento europeo chiede all’Unione europea di classificare i discorsi e i crimini generati dall’odio come cosiddetti crimini dell’UE, ha informato giovedì il Parlamento europeo. Nella risoluzione adottata nella sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo con 397 voti favorevoli, 121 contrari e 26 astensioni, gli eurodeputati ricordano: attualmente le norme di diritto penale degli Stati membri

l’incitamento all’odio e i crimini generati dall’odio vengono trattati in modo diverso, 

mentre le norme a livello UE devono essere applicate solo se tali crimini vengono commessi sulla base della razza, del colore della pelle, della religione, dell’origine, dell’appartenenza nazionale o etnica.

Verrebbero stabilite norme minime

Hanno sottolineato che l’incitamento all’odio e i crimini generati dall’odio sono crimini particolarmente gravi con una dimensione transfrontaliera, per i quali il Parlamento europeo e il Consiglio che riunisce i governi degli Stati membri potrebbero stabilire norme minime. Gli eurodeputati hanno avvertito che la libertà di espressione, per quanto cruciale, non dovrebbe essere utilizzata per proteggere l’odio, e hanno sottolineato che il facile accesso e l’eventuale anonimato di Internet e delle piattaforme dei social media possono contribuire alla diffusione e all’amplificazione dei discorsi di odio.

(MTI)

Immagine di copertina: Fonte: Parlamento europeo