Non c'è da meravigliarsi, penso che lo spirito dell'accordo possa essere visto dal suo preambolo: è estremamente anti-famiglia, intriso di ideologia di genere e in realtà rappresenta un femminismo estremo che odia l'uomo. In breve, la convenzione intesa a proteggere le donne si è rivelata molto anti-donne.

Mercoledì sera la Camera alta del parlamento ceco non ha approvato la Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la riduzione della violenza contro le donne e della violenza domestica.

Dopo circa sette ore di acceso dibattito, solo 34 dei 71 senatori presenti al momento del voto nell'organismo composto da 81 membri hanno sostenuto l'adozione dell'accordo. La ratifica del documento avrebbe richiesto almeno 36 voti.

La Repubblica Ceca ha firmato la Convenzione di Istanbul – entrata in vigore il 1 agosto 2014 – nel 2016, ma il legislatore non ne ha messo all’ordine del giorno la ratifica per molto tempo, il processo è iniziato solo l’estate scorsa. Alla Camera alta è rimasto senza risposta anche l'appello del presidente Petr Pavel di mercoledì, con il quale chiedeva la ratifica della convenzione.

La convenzione di Istanbul a tutela delle donne è antifemminista (video)

Da anni la Convenzione di Istanbul è oggetto di accesi dibattiti tra le parti liberali e conservatrici della società ceca, e ciò si è riflesso nel voto.

L'adozione della legislazione è stata appoggiata soprattutto dai senatori del Partito Pirata e del Partito dei Sindaci e delle Personalità Indipendenti, mentre i gruppi senatoriali del Partito Socialdemocratico e dell'Azione dei Cittadini Scontenti l'hanno respinta. I senatori di due fazioni di destra, il Partito Democratico dei Cittadini e il partito TOP 09, hanno sostenuto e respinto la legislazione per metà circa.

Il documento internazionale non avrebbe dovuto essere discusso dalla Camera bassa del parlamento, la Camera dei Rappresentanti, ma vista la decisione del Senato, probabilmente non lo farà.

I rappresentanti delle Chiese cristiane hanno accolto favorevolmente la decisione del Senato, mentre Martin Dvorák, ministro del governo responsabile per gli affari europei, ha definito "una vergogna per l'Europa" il rifiuto della legge da parte della Camera alta. La Repubblica Ceca è quindi uno dei pochi paesi ad aver firmato ma non ratificato la convenzione.

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Immagine in primo piano: Kallos Bea | Fonte: MTI/MTVA