Pensava di poter farla franca.
Anche se Ursula von der Leyen ha chiarito fin dall'inizio che si candiderà per un secondo mandato quinquennale alla guida della Commissione europea, e la sua campagna è ufficialmente iniziata, e anche il Partito popolare europeo è dalla sua parte, ora la sua campagna sembra essere fatiscente.
Secondo Politico, a due mesi dalle elezioni del Parlamento europeo di giugno, nelle file di Bruxelles si dice che il risveglio di Von der Leyen non sia affatto scontato.
Uno dei motivi principali di ciò, secondo un funzionario dell'UE, è "l'arroganza del potere" con cui Von der Leyen pensava di farla franca con tutto. Ora, però, gli vengono letti in testa molti problemi precedenti.
A differenza dei tedeschi, che hanno dato a Von der Leyen la sua nazionalità e il suo entroterra, la leadership francese sta ancora discutendo se sosterrà mai l’attuale presidente della Commissione. Anche i repubblicani francesi moderati di destra appartenenti al Partito popolare europeo (PPE), il partito madre di Von der Leyen, hanno affermato che Von der Leyen non è il loro candidato.
Secondo Politico, scandali e azioni controverse come il Pfizergate (la corrispondenza segreta di Von der Leyen con il capo della Pfizer sull'acquisto di vaccini da parte dell'UE), il controverso viaggio di Von der Leyen in Israele da sinistra o la caduta di uno degli ambasciatori dell'UE a causa della sua nomine inappropriate, tutte portano al fatto che la posizione del Presidente della Commissione viene indebolita e la sua rielezione a Commissario non è più prevista.
Ursula von der Leyen, secondo la valutazione di Politico, non prende nemmeno così sul serio la sua campagna; e in quanto presidente di commissione molto impegnato, le sue attività specifiche sottraggono tempo alla campagna elettorale, ma ritiene che anche le sue attività in questo settore potrebbero essere sufficienti per la rielezione.
Per un secondo mandato, Von der Leyen deve ottenere il sostegno della maggioranza qualificata dei leader degli Stati membri dell’UE.
Probabilmente riceverà il sostegno dei 12 capi di governo appartenenti al Partito popolare europeo, ma questo non gli basterà per vincere.
Von der Leyen è criticata da più parti, dai leader di sinistra all'Ungheria guidata da Viktor Orbán, e per il momento non arriva sostegno all'attuale presidente della Commissione nemmeno dalla cerchia dei francesi guidati dal liberal-centrista Emmanuel Macron. In ogni caso, i francesi non possono realmente desiderare un leader potente e per un secondo mandato alla guida della Commissione europea.
Oltre al Consiglio europeo sarà necessario anche il sostegno del Parlamento europeo – e solo dopo le elezioni si capirà esattamente quale composizione e su chi Ursula von der Leyen potrà contare per votare per l’ambito secondo mandato.
Immagine di copertina: La sedia trema sotto Ursula von der Leyen
Fonte: MTI/EPA/ANSA/Ciro Fusco