Nonostante il blocco, mercoledì proseguirà la Conferenza nazionale del conservatorismo (NatCon).

Lo ha annunciato su Facebook Balázs Orbán, direttore politico del primo ministro. Nel frattempo, Viktor Orbán ha fatto sapere a tarda notte che la polizia non lo avrebbe messo a tacere.

Come abbiamo riportato, martedì la polizia ha bloccato la conferenza di Viktor Orbán a Bruxelles. Alla conferenza sarebbero intervenuti anche l'ex ministro dell'Interno britannico Suella Braveman e l'ex rappresentante del Parlamento europeo Nigel Farage, una delle avanguardie della Brexit. Viktor Orbán è poi intervenuto al Parlamento europeo.

Tutti corsero dietro a Viktor Orbán fino al settimo piano

Ai giornalisti che lavoravano sul posto interessavano solo le parole del primo ministro ungherese Viktor Orbán nel palazzo del Parlamento europeo.

Diversi giornali italiani hanno riferito della situazione in cui politici famosi sono arrivati ​​uno dopo l'altro nel palazzo del Parlamento europeo, i giornalisti non si sono interessati a nessuno di loro, tutti si sono precipitati al settimo piano per ascoltare le parole del primo ministro ungherese Viktor Orbán. Il Primo Ministro ha detto tra l'altro: qualunque siano le idee che emergono riguardo al pacchetto migratorio dell'UE, bisogna risolvere la questione della permanenza nell'UE durante la procedura di asilo. Questa è la linea rossa. Se questo punto non viene raggiunto, tutto il resto resta irrisolto.

Il Giornale ha chiesto a Viktor Orbán se l'ex primo ministro italiano Mario Draghi potrebbe essere il prossimo presidente della Commissione europea, al che il primo ministro ha risposto che non lo sapeva, ma che lo rispetta e lo considera una brava persona. Secondo il quotidiano si tratta di una parola piccola ma significativa, soprattutto se arriva da un politico “considerato di estrema destra” come il primo ministro ungherese.

Lo ha deciso il tribunale belga

Oggi, però, c’è stata una svolta seria nella vicenda. Il famoso storico israeliano Yoram Hazony ha condiviso sulla sua pagina social la notizia che il tribunale belga aveva ufficialmente annullato l'ordine di interrompere la conferenza. Ieri gli organizzatori del convegno hanno impugnato in tribunale il decreto del sindaco di sinistra. Ciò ha portato alla decisione odierna.

La Conferenza nazionale sul conservatorismo (NatCon) ha vinto la sua battaglia legale dopo che un tribunale belga ha annullato l’ordine di chiudere la conferenza conservatrice. Grazie ADF!

- ha scritto lo storico conservatore sulla sua pagina social.

Anche se ci sono stati segnali che le forze serie si sono schierate e hanno voluto molto, la conferenza NatCon continuerà, contrariamente a tutte le altre notizie precedenti, e non con relatori qualsiasi.

Mercoledì interverranno anche Viktor Orbán e Mateusz Morawieczki.

Bruxelles non bada più nemmeno alle apparenze: la conferenza pacifista e anti-immigrazione di Viktor Orbán è stata bandita con la forza

A questo proposito Balázs Orbán ha scritto in un post su Facebook che, nonostante il blocco di martedì, la conferenza proseguirà mercoledì.

"Vittoria!" - ha scritto il direttore politico, per poi aggiungere che “l'alleanza delle forze sovraniste è inarrestabile”.

Nel frattempo, anche Viktor Orbán ha postato a tarda notte, scrivendo:

La polizia belga ha bloccato la conferenza NatCon a Bruxelles. Sembra che ne abbiano abbastanza della libertà di parola. L'ultima volta che la polizia ha cercato di zittirlo è stato nell'88. Non lo abbiamo permesso allora e non lo permetteremo adesso!

Il caso ha suscitato una grande reazione, ma gli eventi importanti iniziano solo ora a Bruxelles

Diversi importanti politici europei hanno definito inaccettabile il blocco di martedì, tra cui il primo ministro belga Alexander De Croo.

Il NatCon è stato bandito dal sindaco di Bruxelles per diversi motivi

Ancora più importante della conferenza, tuttavia, è che mercoledì inizierà un vertice straordinario dell’UE di due giorni, nel quale potrebbero essere all’ordine del giorno molte questioni importanti, compreso il tema dell’aggressione iraniana contro Israele e l’escalation in Medio Oriente.

Indice / Mandarino

Immagine in primo piano: Getty Images/Nicolas Economou