Non vogliamo la guerra e non vogliamo che l'Ungheria diventi nuovamente il giocattolo delle grandi potenze, ha sottolineato il primo ministro.

Oggi a Bruxelles c’è una maggioranza favorevole alla guerra, ha sottolineato Viktor Orbán in un post pubblicato domenica sui social media. Il post su Facebook del primo ministro sottolinea: l'atmosfera in Europa è bellicosa e la politica è dominata dalla logica della guerra.

"Vedo la preparazione alla guerra da parte di tutti. Il Segretario generale della NATO vuole istituire una missione NATO-Ucraina. I leader europei sono già entrati in guerra, vedono la guerra come la propria guerra e la combattono come la propria guerra", ha sottolineato Orbán, ricordando poi che all'inizio si trattava solo di inviare gli elmetti.

"Quindi ci sono sanzioni, ma ovviamente non per i vettori energetici! Eppure, anche per quelli. Poi è arrivata la spedizione di armi. Prima le armi da fuoco, poi i carri armati, poi gli aerei. Poi gli aiuti economici. Decine di miliardi sempre di più. Adesso siamo intorno ai 100 miliardi. in euro. Soldi, soldi, armi, ma la situazione non migliora, anzi peggiora. Siamo a un passo dall'invio di soldati da parte dell'Occidente in Ucraina", ha sottolineato il primo ministro, il quale ritiene che si tratti di un vortice di guerra che potrebbe trascinare l'Europa nel baratro.

"Bruxelles sta giocando con il fuoco. Ciò che fa è tentazione. All’inizio le guerre mondiali non vengono mai chiamate guerre mondiali. La Terza Guerra dei Balcani, il Patto Molotov-Ribbentrop, la divisione della Polonia, e alla fine si è trasformata per due volte in una guerra mondiale", ha ricordato Orbán.

Il primo ministro ha sottolineato: noi ungheresi sappiamo cos'è la guerra, ne abbiamo fatto parte già abbastanza volte.

"Sono convinto che dobbiamo restare fuori da questa guerra. Questa non è la nostra guerra. Non vogliamo la guerra e non vogliamo che l’Ungheria torni ad essere il giocattolo delle grandi potenze. Per questo dobbiamo difendere la pace: in patria, a Bruxelles, a Washington, nelle Nazioni Unite e nella NATO", ha concluso Viktor Orbán.

Foto di copertina: Viktor Orbán
Fonte: Facebook/Viktor Orbán