La camera alta britannica ha deciso, i difensori dei diritti sono isterici qua e là, la deportazione dei migranti in Ruanda è sancita dalla legge.

Dopo molte settimane di dibattiti - e pressioni da parte del Primo Ministro - la Camera dei Lord ha ceduto: i migranti illegali saranno presto deportati in Ruanda, compresi quelli che non provengono da lì.

Dopo settimane di dibattito - e forti pressioni da parte del primo ministro Rishi Sunak - la camera alta britannica alla fine ha ceduto e ha votato a favore del vecchio piano del primo ministro, il disegno di legge sul controverso patto sui rifugiati con il Ruanda. La Camera dei Comuni ha già votato il progetto di legge a gennaio.

Sulla base di ciò, i migranti che arrivano principalmente attraverso la Manica su piccole imbarcazioni verranno deportati nel paese dell’Africa orientale indipendentemente dalla loro origine se entrano nel Regno Unito senza permesso.

Dovranno presentare domanda di asilo lì e non potranno tornare nel Regno Unito.

Alla fine dell'anno scorso Londra aveva già firmato un accordo sul piano con il governo ruandese, ma il ministro britannico dell'immigrazione si era dimesso per questo motivo. Robert Jenrick riteneva che la Gran Bretagna dovesse ritirarsi dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo in modo che le deportazioni in Ruanda non potessero essere perseguite.

La legge, che entrerà in vigore dopo la firma di Re Carlo, dichiara il Ruanda un paese terzo sicuro. Con ciò il governo vuole evitare che le deportazioni vengano impugnate nei tribunali britannici.

"Fermare le barche" è la vecchia promessa di Sun, recentemente confermata: il governo costringerà il parlamento a restare seduto fino a tarda notte finché la legislazione non sarà approvata.

“Abbiamo introdotto il disegno di legge del Ruanda per scoraggiare i migranti vulnerabili dal compiere la traversata pericolosa e per rompere il modello di business delle bande criminali che li sfruttano. L’approvazione di una legislazione ci permetterà di farlo e di chiarire che chiunque venga qui illegalmente non può restare”.

Rishi ha dichiarato a Sun.

Fin dall’inizio, enti di beneficenza e organizzazioni per i diritti umani hanno criticato aspramente l’idea, definendola una violazione del diritto internazionale. Anche il "Rwanda bill" è stato precedentemente dichiarato illegale dalla Corte Suprema britannica, secondo la quale il Ruanda non può essere considerato un paese sicuro, e non è escluso che la leadership locale col tempo rimanderà gli immigrati nei luoghi in cui sono fuggiti o in altri paesi dove potrebbero essere in pericolo.

Euronews

Immagine in primo piano: MTI/EPA/ANSA/Concetta Rizzo