In una lettera aperta, più di cinquanta intellettuali polacchi si sono schierati a fianco di un prete cattolico indagato da marzo, mettendo in dubbio l'imparzialità del giudice che si è occupato del caso.

    Michal Olszewski, membro della congregazione monastica dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, è stato arrestato a marzo in relazione all'indagine sulla fondazione istituita dal precedente governo.

Martedì il tribunale distrettuale di Varsavia deciderà sulla sua ulteriore detenzione, contro la quale il suo avvocato ha presentato denuncia.

Nella lettera aperta firmata, tra gli altri, dallo scrittore Bronislaw Wildstein, Jacek Karnowski, redattore capo del settimanale conservatore Sieci, lo scrittore Pawel Lisicki, redattore capo del settimanale conservatore DoRzeczy, Krzysztof Skowronski, redattore capo del canale indipendente Radio Wnet, presidente dell'Associazione dei giornalisti polacchi (SDP), sottolineano: il caso di Olszewski ha assunto un carattere politico, i media lo utilizzano nel dibattito tra il campo governativo e l'opposizione, ed è così che il pubblico lo valuta.

Nel sistema giudiziario polacco, i giudici che decidono i casi vengono scelti a sorte. Il caso di Olszewski è stato affidato al giudice Piotr Kluz, viceministro della Giustizia nel periodo 2009-2012 durante il precedente governo della Piattaforma Civica, che guida l'attuale coalizione governativa.

Piotr Kluz ha preso "almeno una decisione controversa" prima dell'udienza di martedì quando ha limitato gli avvocati di Olszewski a 15 minuti per parlare. Questa pratica "limita radicalmente" il diritto alla difesa della persona arrestata, scrivono.

    La precedente attività e l'impegno politico di Piotr Kluz mettono in discussione la sua indipendenza giudiziaria e l'imparzialità del suo futuro giudizio

loro scrivono.

Alla fine di marzo gli organi investigativi polacchi hanno arrestato quattro persone in relazione al procedimento avviato contro il Fondo per la Giustizia, che durante il precedente governo operava sotto il Ministero della Giustizia. Tre di loro sono ex funzionari del Ministero della Giustizia, e il quarto è Michal Olszewski, noto per la sua attiva attività pastorale.

La fondazione Profeto, da lui diretta, sta costruendo a Varsavia un centro per le vittime di crimini con le risorse del Fondo Giustizia. Il finanziamento dell'ultima fase dell'investimento del valore di 98 milioni di zloty (8,9 miliardi di fiorini) è stato bloccato dal governo di Donald Tusk.

    Secondo il sospetto dell'accusa la fondazione Profeto ha vinto il bando nonostante non soddisfacesse i requisiti formali.

MTI

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