In Belgio hanno approvato una nuova legge sorprendente, che considerano progressista, secondo la quale il governo può punire anche le lavoratrici del sesso che si rifiutano di lavorare.
Il Belgio è stato il primo paese dell’Unione Europea a depenalizzare la prostituzione, promettendo alle prostitute assicurazione sanitaria, pensioni e congedo di maternità. La sinistra ha visto l'adozione della legge come una vittoria, perché secondo loro essa garantisce protezione alle lavoratrici del sesso.
Ora, secondo una nuova legge, i magnaccia che impiegano prostitute hanno la possibilità di rivolgersi a un mediatore governativo se il loro dipendente rifiuta di fare sesso più di dieci volte in sei mesi. Se la pretesa del datore di lavoro è provata, può essere inflitta una sanzione al dipendente.
È sorprendente che la legge sia stata adottata dal parlamento belga il 3 maggio con 93 voti favorevoli e 33 astensioni. Nessun rappresentante ha votato contro l'adozione della legge.
Secondo la legge votata, coloro che offrono servizi sessuali possono essere costretti a fare sesso, che gli piaccia o no.
Secondo i sostenitori, alle prostitute dovrebbe essere dato il "diritto" di rifiutare atti sessuali, di interrompere atti sessuali, di compiere atti sessuali nel modo che preferiscono e di rifiutarsi di aspettare i propri clienti dietro pareti di vetro, come è tipico di Amsterdam. Attualmente, però, se una prostituta si avvale di questi "diritti" dieci volte in sei mesi, il magnaccia che la impiega può, secondo la legge, chiamare un mediatore governativo per occuparsi della questione.
Andrea Heinz, ex prostituta e ora attivista che lotta contro lo sfruttamento sessuale delle donne, ha osservato che la legge in realtà non favorisce le donne.
Legalizzando e depenalizzando il lavoro sessuale, gli sfruttatori diventano “manager” con il sostegno dello Stato per rafforzare e mantenere ulteriormente il loro potere. I magnaccia vedono le donne che vendono come prodotti, non come esseri umani che meritano piena dignità e rispetto
Ha sottolineato Andrea Heinz.
Immagine di presentazione: Northfoto