Negli ultimi mesi dello schema piramidale da un miliardo di dollari, l'avvocato ha fornito assistenza alla banda criminale che ha frodato innumerevoli vittime.

Prima che lo schema piramidale da un miliardo di dollari che intrappolava l'intero paese crollasse anni fa, il braccio destro di Péter Magyar, S. Mária, convinse un avvocato ad aiutare i beneficiari della serie di frodi, si legge negli atti del tribunale.

Tutto ciò mostra chiaramente il grado di coinvolgimento di S. Mária, la madre dell'attuale compagno di Magyar, in transazioni criminali.

Dai documenti risulta che la donna ha presentato l'avvocato anche al capo della banda criminale, divenuto poi anch'egli imputato.

Successivamente, l'uomo "si è impegnato ad assistere in alcuni casi in qualità di avvocato redattore di documenti in alcune transazioni effettuate dall'imputato di prim'ordine e dai suoi collaboratori", si legge nella sentenza, nella quale si precisa anche che l'avvocato "ha preparato e firmato diversi contratti di mutuo, contratti di mutuo immobiliare ed altri documenti contrari, che - secondo quanto accertato da F. Attila e colleghi - tipicamente non riflettevano l'effettivo accordo tra le parti ed il reale flusso di denaro".

La Corte ha inoltre registrato che lo stesso avvocato ha suggerito ad alcune delle vittime di investire nell'opportunità offerta dal primo imputato.

È noto che i fili della serie sulle frodi risalgono agli anni 2010. Fu allora che una coppia di gemelli di Nagykáta decise di costruire uno schema piramidale che abbracciasse l'intero paese. La banda, di cui faceva parte S. Mária, la confidente di Péter Magyar, picchiò innumerevoli persone, tra cui personaggi famosi e personaggi della malavita. L'organizzazione gestita dai gemelli raccolse quasi otto miliardi di fiorini, promettendo un buon investimento, ma del denaro presumibilmente inviato all'estero non trovò quasi nulla.

La decisione definitiva sul caso è stata presa nel 2018, l'ideatore dello scandalo della truffa è stato condannato a undici anni, F. Attila è attualmente in carcere, ma potrebbe essere presto rilasciato.

Il confidente di Péter Magyar è libero da tempo, ma in precedenza ha anche trascorso diversi anni in prigione dopo essere stato condannato a quattro anni per molteplici accuse di frode commessa in associazione a delinquere, come impresa, come complice e altri crimini.

Secondo la sentenza definitiva S. Mária ha causato danni per un totale di 350 milioni di fiorini.

Inoltre, secondo gli dati del procedimento, la donna avrebbe continuato gli affari e avrebbe picchiato le vittime anche dopo l'arresto di Attila F., con il quale aveva una stretta relazione, nel 2012.

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Foto di copertina: S. Mária, confidente di Péter Magyar, si è avvalsa anche di un avvocato per la sua serie di frodi
Fonte: Metropol