E a chi importa servire la giustizia? Sembra che a Bruxelles non ci sia nessuno. Scritto da Tamás Lipták.
Ilaria Salis viene quindi liberata, mentre il procedimento a suo carico dovrà essere sospeso per almeno cinque anni, purché non venga sospesa la sua immunità. E questo potrebbe incidere sull’esito dell’intero “caso antifa”, visto che si tratta del primo imputato.
Il "maestro" antifascista italiano, che non ha mai insegnato a tempo pieno, è arrivato a Budapest nel febbraio 2023 per svolgere "attività antifasciste" nella capitale ungherese. In pratica, ciò significava che in gruppi, armati, attaccavano le persone in modo vile e le picchiavano. Naturalmente lo sanno già tutti, ma non fa male registrarlo costantemente, perché alcune persone si dimenticano regolarmente di menzionarlo. Poiché non può essere ripetuto abbastanza:
non è stata affatto colpa loro se non è diventato una vittima mortale della serie di attacchi.
Di oltre una dozzina di autori, le autorità ungheresi sono riuscite alla fine a catturare solo tre persone, tra cui Ilaria Salis, chiaramente identificata dai suoi vestiti. Da allora Salis e l’estrema sinistra continuano a incolpare la vittima e cercano anche di rendere gli stessi autori vittime del sistema. Cioè al governo ungherese "fascista", che detiene, incatena e ammanetta questa "insegnante" alta per il solo motivo che è antifascista. E non a caso perché ha potuto commettere atti di terrorismo come membro di un'organizzazione criminale,
anche se le autorità ungheresi non hanno avuto il coraggio di dirlo.
A Ilaria Salis è stata ora data l'opportunità di continuare la sua lotta contro la destra radicale al Parlamento europeo. Tutto ciò palesemente abusando del già del tutto viziato concetto di immunità, che ora appartiene all'autore del reato. Ricordiamo ancora una volta la cronologia: Salis venne a Budapest con i suoi compagni per picchiare a morte la gente. È stato arrestato e preso in custodia come primo imputato. Un anno dopo iniziarono i suoi rimpianti in Italia, al termine dei quali questo semplice piccolo criminale ottenne un mandato al Parlamento europeo. Colui che, grazie a ciò, viene liberato da un caso che non ha nulla a che fare con l'attività di un rappresentante, infatti lo ha commesso prima ancora di essere un politico.
Il caso di Ilaria Salis potrebbe passare alla storia come il cavallo veterinario della democrazia occidentale, altrimenti difficile da prendere sul serio.
Non fu eletto deputato perché qualcuno lo conosceva o perché era il candidato più adatto a far valere gli interessi degli italiani. Non hanno messo la x accanto al suo nome perché avrebbe potuto migliorare l'Unione Europea con le sue eccezionali conoscenze professionali. Ilaria Salis è stata messa alle urne solo perché è stata vittima di un caso in cui, secondo tutte le riprese video, si era schierata con i colpevoli, senza lasciare alcuna possibilità di difesa a chi è stato aggredito. Naturalmente, gli antifa coraggiosi sono proprio questo. Finché sono in inferiorità numerica, sono implacabili combattenti anarchici contro l’estrema destra.
Immagine in primo piano: attivista italiana di estrema sinistra Ilaria Salis. Foto: Máté Bach/MN