Ridendo in faccia agli elettori da un cavallo alto, i perdenti hanno unito di nuovo le forze in modo che il vincitore non potesse vincere. Una cosa simile è accaduta ai polacchi, come adesso in Francia. Scritto da Francesca Rivafinoli.

"Viva la Francia" -

ora l'intellighenzia messianica trabocca, da Vera Mérő agli amici intimi di Ervin Nagy,

nella quale ha vinto un gruppo di estrema sinistra con il 25,3%, spingendo Le Pené, che si divideva con il 37%, al terzo posto. Pecore, i Le Pen, che si sono notevolmente rafforzati rispetto al 2022, otterranno solo 143 seggi, mentre i Macron, che hanno registrato un calo e quindi hanno vinto solo il 24,7%, ne otterranno 168! Viva la democrazia!

Ecco cosa succede quando il sistema elettorale non lo fanno i csúti da qualche parte! Questo è ciò che accade quando a nessuno importa chi ha più del trenta per cento!

E voilà, l'istinto di autodifesa! Anche ad Avignone il funzionamento è stato così esemplare che al secondo turno è stato possibile eleggere come deputato un antifascista di 29 anni, Raphaël Arnault, con una maggioranza di 55:45.

difendendo bene il Paese da un avvocato di 62 anni,

che, come membro del parlamento, ha finora danneggiato la sua nazione con proposte estreme come, ad esempio, che ai criminali detenuti pericolosi per la comunità non dovrebbe essere permesso di tenere un’intera collezione di smartphone, e quindi, oltre a coordinare le bande della droga, per organizzare azioni armate simili a quella di maggio, durante la quale

Mohamed Amra è riuscito a fuggire, due guardie carcerarie hanno perso la vita e tre sono rimaste gravemente ferite.

(Dopo la morte di uno di loro, due bambini rimasero orfani e l'altro ebbe sua moglie nel quinto mese.)

Ma l’avvocato, che politicizza con i colori del Consolidamento nazionale, non è riuscito nemmeno a firmare progetti di legge volti a frenare l’acquisizione di terreni agricoli da parte di investitori stranieri, a proteggere meglio dalla criminalità gli abitanti dei quartieri di edilizia sociale, ad aiutare i bambini geniali svantaggiati e azione contro il lavoro sommerso. È vero, il nome del politico figurava anche tra i sostenitori di un disegno di legge simile

avrebbero vietato trattamenti ormonali e interventi chirurgici ai fini della “riassegnazione di genere” tra i minori;

pertanto, il timore del panico era quasi giustificato.

Venga invece Raphaël, contro il quale la polizia – oltre ad una violenza di gruppo – ha già agito perché sospettato di glorificare il terrorismo, in seguito ai suoi approfondimenti sui fatti del 7 ottobre 2023.

Vengano invece i Mélenchon, di cui Bernard-Henri Lévy, critico di Orbán, che difficilmente può essere accusato di pregiudizi di destra, afferma con fermezza: per un democratico, sono ora il principale nemico, perché

mentre il Consolidamento Nazionale “chiude” (leggi: lo toglie dalla circolazione) i suoi antisemiti, i Mélenchon li mettono direttamente in vetrina.

"Vive la France" - i nostri intellettuali benestanti e ben vestiti salutano la difficile vittoria del gruppo guidato dalla Francia Disobbediente, che se fosse al governo dichiarerebbe lo stato di emergenza sociale e attuerebbe i suoi punti numero uno del programma con una sorta di del governo per decreto, come ad esempio

blocco dei prezzi, blocco dei servizi pubblici, tassa sugli utili extra. In futuro introdurrà anche quattro lezioni di educazione fisica a settimana

- È vero, inoltre, un mostro non esiterebbe a far finanziare dallo stato l'inseminazione artificiale delle persone transgender e ad allentare le regole relative agli immigrati clandestini nell'ambito della distribuzione sociale, in modo che lo champagne possa già essere stappato per la gioia della loro vittoria.

Sarebbe stato scortese se il National Compact fosse arrivato primo per numero di mandati, con il suo programma secondo cui chi ha meno di 30 anni non dovrebbe pagare né la previdenza sociale né l’imposta sulle società (con l’obiettivo dichiarato di iniziare una carriera e iniziare una famiglia in Francia); inoltre il partito (horribile dictu) incoraggerebbe la nascita di ogni figlio con un generoso sconto fiscale, creando contemporaneamente il fratellino della Repubblica Ceca.

Inoltre, accelererebbero la deportazione dei migranti clandestini che commettono crimini, introdurrebbero l’ergastolo vero e proprio,

ridurrebbero l'Iva sull'energia e sull'argilla e ridurrebbero il carico fiscale sulle imprese.

A quanto pare, questi sono punti di programma terrificanti per un buon elettore di Péter Magyar.

È un grande sollievo poter hackerare da sinistra.

D’altro canto non si capisce perché dopo “vive la France” ci sia stato così tanto silenzio e perché la nuova buona notizia sia sfuggita all’attenzione di entusiasti timorosi della democrazia: i socialdemocratici e i verdi al Parlamento europeo, in particolare Katarina Barley con il suo partito al 13,9% e Terry Reintke diffida dei Verdi tedeschi con l'11,9%, ed è già stato annunciato: Fidesz-KDNP è primo alle elezioni europee con il 45%, l'ANO ceco è primo con il 26% e il gruppo Patriots fondato da l'FPÖ austriaco è primo con il 25%.

ai membri del terzo gruppo più numeroso di rappresentanti del PE non può essere assegnata alcuna posizione ufficiale:

deve prevalere un accordo informale secondo il quale non c'è modo di cooperare con loro, mai, in nulla. "Devono restare isolati", dichiara il rappresentante della società superiore del Parlamento europeo, che opera all'insegna del motto "Uniti nella diversità", al quale Terry Reintke ha aggiunto come spiegazione: il loro "unico scopo è polarizzare le società e ridurre democrazia, Stato di diritto e libertà di stampa”.

Secondo i miei affrettati calcoli ciò significherebbe mettere a tacere la voce di 18.364.872 elettori europei,

il che sembra essere un’impresa più seria anche dei risultati in Francia.

Avanti con lo champagne, alti democratici!

Mandarino

Immagine in primo piano: MTI/EPA/Ronald Wittek